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ECCELLENZE ITALIANE

Da Solomeo alla Food Valley, da Treviso a San Daniele, il tour de “La cultura del made in Italy”

Si è chiuso in Friuli Venezia Giulia, tra il “re” dei prosciutti e i vini del Collio, e nella terra del Prosecco Doc, il viaggio di Origin Italia
BRUNELLO CUCINELLI, DOP ECONOMY, FONDAZIONE QUALIVITA, FOOD VALLEY, MADE IN ITALY, ORIGIN ITALIA, PROSCIUTTO DI SAN DANIELE DOP, PROSECCO DOC, SAN DANIELE, SOLOMEO, TREVISO, Non Solo Vino
San Daniele e Prosecco Doc simboli de “La cultura del made in Italy”

Il Prosciutto di San Daniele Dop, simbolo dell’enogastronomia friulana, vale 365 milioni di euro, su 1,2 miliardi di Dop Economy made in Friuli Venezia Giulia, Regione di confine tra l’Italia e quell’area di grande sviluppo che è l’Est Europa, e che sta facendo un grande lavoro di promozione territoriale, attraverso le proprie eccellenze enogastronomiche, come lo stesso Prosciutto di San Daniele, i vini bianchi del Collio e non solo (che nel complesso muovono 818 milioni di euro). Il Prosecco Doc, invece, è la denominazione del vino (e terza in assoluto) dal valore maggiore, con 1,145 miliardi di euro, ed è traino delle esportazioni enoiche nel mondo. Non è un caso che siano state proprio San Daniele e Treviso, dunque, le ultime due tappe del ciclo “La cultura del made in Italy” promosso da Origin Italia per raccontare la cultura italiana agroalimentare dai territori più rappresentativi del Paese. Partito a dicembre 2023 da Solomeo, in Umbria, borgo simbolo del progetto, che ora riguarda anche vino e olio, dell’imprenditore Brunello Cucinelli, e che poi ha toccato Modena, con il Consorzio Aceto Balsamico di Modena, la Campania, nella prestigiosa sede del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop, nella Reggia di Caserta, quindi a Desenzano del Garda con il Consorzio del Grana Padano Dop, e Reggio Emilia, ospite del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano Dop, per finire, dunque, con San Daniele e Treviso. L’iniziativa, che si è sviluppata negli incontri informativi dell’Executive Master per direttori di Consorzi promosso proprio da Origin Italia e realizzato da Fondazione Qualivita, ha raccolto in questo percorso importanti spunti per la costruzione di progetti e tematiche da sviluppare nell’ottica di migliorare costantemente il patrimonio che più rappresenta l’Italia, quello appunto vitivinicolo e alimentare.
“Abbiamo cominciato questo ciclo di incontri a Solomeo, nel teatro Cucinelli, ospiti del grande imprenditore italiano e di Fondazione Qualivita in occasione della presentazione dell’Atlante edito da Treccani e in questo periodo l’attenzione ai valori dell’agroalimentare italiano è cresciuta costantemente. Come Origin Italia in questi mesi abbiamo partecipato all’approvazione della Riforma europea delle Ig e quindi ad un ulteriore rafforzamento dei Consorzi che oggi sono il vero motore, insieme ai prodotti che rappresentano, dei territori di origine”, sottolinea il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi.
“Con il Governo attuale in particolare, ma già a partire dai precedenti, abbiamo dato un ulteriore slancio all’attenzione dei prodotti agroalimentari di qualità che, come abbiamo voluto sottolineare anche con questo ciclo di incontri, non sono solo eccellenze del made in Italy, ma rappresentano una serie di valori economici, sociali ed etici che in questa particolare contingenza storica sono la risposta alla crisi del lavoro e all’abbandono del nostro Paese da parte di tanti giovani che invece nel settore trovano il motivo di un riscatto professionale e personale”, ha aggiunto Mauro Rosati, dg Fondazione Qualivita e Origin Italia.
La tappa di San Daniele, in particolare, è servita a fare luce sul Friuli Venezia Giulia, che è una delle Regioni italiane più virtuose dal punto di vista della Dop Economy con 1,2 miliardi di euro di fatturato (sui 20 in cui è stimata la Dop Economy nel complesso) derivante proprio dai prodotti Dop e Igp, che qui sono 26 di cui 7 per quanto riguarda il comparto cibo e 19 per il settore vitivinicolo. Proprio il vino, con 818 milioni di euro di fatturato 2022, incide per il 68% nell’economia agroalimentare, seguito dal settore di prodotti a base di carne per il 30% e dei formaggi per il 2%. In tutto, il settore coinvolge 3.500 operatori rappresentando così uno dei volani economici, al contempo promozionali, di questa Regione che, secondo l’ultimo rapporto Qualivita-Ismea, è al sesto posto a livello nazionale per impatto socio-economico. Tra i prodotti ambasciatori di questo territorio spicca naturalmente il Prosciutto di San Daniele Dop.
“Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele sin dalla sua costituzione nel 1961, ha posto gli elementi dell’eccellenza e della sostenibilità al centro della sua stessa ragion d’essere. L’attenzione all’ambiente, l’implementazione continua di sistemi avanzati di gestione e controllo dei processi, rigide norme e trasparenza anche con la recente modifica del Disciplinare fanno sì che il Consorzio sia sempre di più attore del proprio cambiamento e facilitatore di progetti innovativi per rafforzare tutta la filiera Dop”, dice il direttore del Consorzio del Prosciutto di San Daniele Dop, Mario Emilio Cichetti.
Ma il brindisi finale del progetto, come detto, è andato in scena in casa del Prosecco Doc, da anni denominazione più dinamica del vino italiano. “È stato un piacere per noi ospitare questo momento formativo nel nostro Consorzio che da anni promuove il Prosecco con il claim “Italian Genio”, riteniamo infatti che il patrimonio agroalimentare italiano di qualità rappresenti, al pari di Leonardo da Vinci, il cui giorno di nascita, il 15 aprile, è stato assunto come Giornata per celebrare il Made in Italy, non solo parte integrante della nostra cultura ma un’espressione della genialità italiana”, ha detto il direttore del Consorzio del Prosecco Doc, Luca Giavi.

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