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MARCHI ICONICI

Dal più antico (locanda Hoshi) al più giovane (Biscottificio Grondona), i membri di “Les Hénokiens”

L’esclusivo “Club” fondato in Francia nel 1981 da Gérard Glotin, riunisce e valorizza le imprese di famiglia del mondo con almeno due secoli di storia
IMPRESE DI FAMIGLIA, LES HÉNOKIENS, MARCHI STORICI, Non Solo Vino
Il Biscottificio Grondona, 200 anni di storia, entra nell’esclusivo “Club” Les Hénokiens

Il primo è per certi versi il più facile: bisogna avere almeno 200 anni di storia. Ma occorre anche che i discendenti del fondatore siano i proprietari della società. Un terzo è che la società sia guidata da un membro della famiglia del fondatore, mente il quarto prevede che l’azienda sia dinamica dal punto di vista imprenditoria e solida da quello finanziario. Ecco i criteri per entrare a far parte di “Les Hénokiens”, l’esclusivo e ristrettissimo “Club”, fondato in Francia nel 1981 da Gérard Glotin dal nome dal personaggio biblico Enoch, per valorizzare le imprese di famiglia con almeno due secoli di storia. E se il ryokan giapponese Hoshi, emblema della locanda tradizionale fondato nell’anno 707, è il membro più antico, il più giovane è italiano: il Biscottificio Grondona, nato nel 1820 a Genova, ed entrato a far parte, dopo un iter di ammissione che ha avuto inizio nell’ottobre del 2020 ed una severa istruttoria nel corso dell’Assemblea Generale che ha avuto luogo a Nagoya, in Giappone, dell’Association Internationale d’Enterprises Familiales & Bicentenaires.
Partito con sole quattro aziende francesi, Les Hénokiens, che ha sede a Parigi, è cresciuto fino ai 50 membri attuali. Nutrita e prestigiosa, la presenza italiana con marchi del mondo del cibo e del vino come la storica cantina veneta Guerrieri Rizzardi (1678) e l’antica distilleria Ditta Bortolo Nardini (1779), la Fabbrica di Liquirizia Amarelli (fondata nel 1731), ma anche la Garbellotto, che da oltre 200 anni e 8 generazioni porta avanti l’antico mestiere di bottai (1775), accanto alla Holding del business marittimo Augustea (1629), alla Cartiera Mantovana da 400 anni di proprietà della stessa famiglia (1615), alla Fabbrica d’Armi Pietro Beretta (1526), alla Fratelli Piacenza (1733), eccellenza nel settore dei tessuti di lusso, al Lanificio G.B. Conte (1757), alla fonderia di campane Stabilimento Colbachini (1745) e all’antica azienda manifatturiera di tessuti Vitale Barberis Canonico (1663). Tutte illustri rappresentanti del made in Italy, tra antiche e prestigiose aziende provenienti, oltre che dalla Francia, da Giappone, Austria, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna e Belgio. E tra le quali, solo dal mondo wine & food, vi sono marchi iconici come gli Champagne Louis Latour (1797) e Billecart-Salmon (1818), la cantina Hugel & Fils (1639), le distillerie Fried. Schwarze (1664) e De Kuyper Royal Distillers (1695), Thiercelin, il più antico produttore di zafferano al mondo (1809), il Van Eeghen Group (1662), tra i più antichi marchi di cibo olandesi, Akafuku (1707), il mochi (il riso) più antico del Giappone, l’azienda dolciaria giapponese Toraya (1500), il più antico produttore di thè giapponese Yamamotoyama (1690) e la Yamasa Corporation (1645), il più antico produttore di Soia del Paese, ma anche il sakè Gekkeikan (1637), Beligné (1610), uno dei più importanti brand di posateria, e le prestigiose porcellane Revol (1768).
Con le sue tre aziende, Bocchia, Bonifanti e Duca d’Alba, gli stabilimenti produttivi di Genova Pontedecimo e Villafranca Piemonte (Torino), punti vendita monomarca e la presenza in mercati che vanno dagli Usa all’Uk, dalla Francia alla Spagna, oggi lo storico Biscottificio della famiglia Grondana ha un fatturato di 22 milioni di euro.

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