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DALLA TUTELA ALLA PROMOZIONE DEL TERRITORIO: È QUESTA LA NUOVA FRONTIERA PER I CONSORZI. GIÀ REALTÀ, NEL SOAVE, COME DICE, A WINENEWS, ALDO LORENZONI, DIRETTORE DEL CONSORZIO DEL SOAVE E DEL RECIOTO SUPERIORE

Italia
Il direttore del Consorzio del Soave, Aldo Lorenzoni

Non più controlli, non più semplici gruppi di produttori per tutelare il marchio di un vino, ma soggetti attivi nelle dinamiche e nelle strategie di territorio. È, forse, il futuro per i Consorzi del vino. Il “paradigma” lo fornisce il Veneto (Soave), che ha imboccato la strada indicata dalla nuova legislazione sui vini Doc. E se qualcosa è stato tolto, qualcos’altro è stato dato. Cosa? “Tutta una nuova serie di funzioni”, dice, a WineNews, Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave, “tutto ciò che significa promuovere, gestire e valorizzare una denominazione. I Consorzi hanno la possibilità di trasformarsi in vere agenzie per la promozione del territorio, perché è sul territorio che lavorano, insieme ai produttori, alle amministrazioni comunali e alle altre istituzioni. Con loro hanno creato, negli anni, una rete importante di relazioni, professionalità e di progettualità”. Insomma, si può aprire una fase nuova, nella quale i Consorzi possono svolgere il compito di “catalizzatori di energie” produttive e promozionali, come la gestione organica e strategica delle risorse provenienti dall’Ocm vino e dai Programmi di Sviluppo Rurale (Psr), ma anche attivando nuove sinergie tra produttori e territorio. E, a dimostrarlo, c’è il bilancio del Consorzio: rispetto al 2009 la disponibilità non solo non è calata, ma è aumentata, grazie all’azione congiunta con i vari soggetti e ai progetti intrapresi. “I singoli produttori - continua Lorenzoni - da soli non avrebbero la forza e la competenza per simili progetti. Il Consorzio diventa un tavolo di sintesi, per rispondere alle esigenze delle piccole e grandi aziende, ma anche alle sollecitazioni che vengono dal mondo della politica e delle istituzioni. Il Consorzio serve a fare un lavoro di squadra, dove tutti si riconoscono, dove il valore del marchio è più facilmente comunicabile: è il caso del Soave”. Ecco perché la nuova frontiera potrebbe chiamarsi “promozione del territorio”: perché questo è un tutt’uno con la denominazione vinicola che da quello nasce. E che su quello vive.

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