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DALLA TUTELA DEL PRODUTTORE A QUELLA DEL CONSUMATORE: IL FUTURO DEL MERCATO AGROALIMENTARE ITALIANO DI QUALITA’ RISIEDE NEI CONSORZI, L’UNICA ARMA PER COMBATTERE IL BUSINESS DELLA CONTRAFFAZIONE

“Nell’agroalimentare, al contrario di quanto succede nella moda e nel lusso, i prodotti contraffatti finiscono nei luoghi di vendita che dovrebbero garantire il consumatore. Sta ai Consorzi, quindi, offrire una garanzia di autenticità al consumatore”: così l’onorevole Massimo Fiorio, nella tavola rotonda “Il ruolo dei consorzi agroalimentari nella difesa della qualità e del consumatore”, tenuta per l’anniversario della nascita del Consorzio per la tutela dell’Asti, il primo organo consortile in Italia.

“Questo è un ruolo prezioso per gli italiani - prosegue Fiorio - che devono essere garantiti della qualità e dell’origine dei prodotti che acquistano. La sorte del nostro mercato agroalimentare è fortemente legato al ruolo del territorio e quindi al ruolo dei Consorzi. I Consorzi cresceranno sempre di più perché sono l’unica struttura che ci può permettere di affrontare mercati, obiettivi e sfide del comparto agroalimentare”.

Nato come organo di tutela e sostegno per il produttore, oggi il ruolo del consorzio si è estremamente evoluto passando dalla tutela del produttore anche a quella del consumatore: l’organo che una volta serviva da trampolino di lancio per aziende più o meno piccole oggi rappresenta una “land” una garanzia di territorio, di provenienza e, in molti casi, anche un marchio.

“Nel nostro settore - ha detto Giuseppe Liberatore del Consorzio del Chianti Classico - dove esiste la denominazione, esiste anche l’importanza del brand. Il consumatore paga 5 o 25 euro per una bottiglia di Chianti, la distinzione sta nella singola marca. Il brand nel mondo del vino dà grandi risultati. Con questo sistema troviamo interesse, a fornire al consumatore finale la peculiarità, l’ancoraggio al territorio, ma anche la differenziazione”.

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