02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
ATTUALITÀ

Dalle uve al grano, passando per il latte: il clima mette in ginocchio le campagne italiane

Coldiretti: i danni supereranno i 6 miliardi dello scorso anno. Uva da vino a -14%, grano a -10%, pere a -63% e miele a -70% sul 2022
CAMPAGNA, Coldiretti, GRANO, MIELE, PERE, RACCOLTO, UVA, Non Solo Vino
Un campo di grano (ph: Christer Martensson da Pixabay)

Un anno da dimenticare. I cambiamenti climatici sconvolgono le campagne dove la produzione è stata messa a dura prova. Si va dal taglio del 14% della raccolta di uva da vino al 10% per il grano. Va ancora peggio alle pere (-63%), con il raccolto di miele sceso del 70% sullo scorso anno. In discesa, a causa del grande caldo, anche la produzione di latte (-20%) nelle stalle assolate. Emerge dall’analisi Coldiretti sull’ultima ondata di calore che sta scottando la verdura nei campi e la frutta sugli alberi . “La morsa del caldo - sottolinea la Coldiretti - sta facendo danni a macchia di leopardo lungo la penisola con gli agricoltori che cercano di correre ai ripari ombreggiando i prodotti, anche attraverso erba e foglie come barriere naturali. Le scottature da caldo danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di giungere a maturazione, per cercare di salvare almeno parte della produzione. Ma il caldo torrido ostacola pure le operazioni agronomiche e di raccolta che devono essere sospese nelle ore più bollenti per tutelare la salute dei lavoratori mentre diventa impossibile lavorare nelle serre”.
Soffrono anche gli animali con un taglio anche delle produzioni di uova, latte e miele per le api stremate dal caldo che hanno smesso di volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline. Con il termometro sopra i 40 gradi ci sono forti ripercussioni con la produzione di latte per le mucche nelle stalle mentre le pecore, spiega Coldiretti, sono costrette a migrare in altura per cercare pascoli verdi . Nelle stalle sono in funzione a pieno ritmo ventilatori e doccette refrigeranti per salvare le mucche che a causa dell’afa mangiano poco, bevono molto fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 di periodi normali e producono di meno visto che per loro il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi.
L’ondata di calore africana, sottolinea la Coldiretti, è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023 che è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio e agosto con danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali che supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna. Il presidente Coldiretti Ettore Prandini ha sottolineato che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio” .
Un obiettivo che, secondo Prandini, richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no Ogm. È cresciuto del 31% in un anno il fatturato dell’agricoltura 4.0 che fra droni, robot, satelliti e controlli da remoto supera i 2 miliardi di euro di investimenti per salvare i raccolti anche contro gli effetti del meteo pazzo fra siccità e maltempo, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli