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DEGUSTARE IL VINO CHE UBRIACÒ POLIFEMO? SARÀ POSSIBILE CON L’ESPERIMENTO DI ARCHEOBOTANICA CHE HA SCOPERTO I “VITIGNI EPICI” DI VILLA ROMANA DEL CASALE A ENNA: NEI CALICI IL “VINO DI POLIFEMO”, IL NETTARE CHE PIÙ SI AVVICINA A QUELLO DELL’ODISSEA

Italia
Il vestibolo di Polifemo” nella Villa Romana del Casale

“Poiché cibasti umana carne, vino/Bevi ora, e impara, qual su l’onde salse/Bevanda carreggiava il nostro legno”: così Ulisse nel poema epico dell’Odissea di Omero porgeva una coppa vino al ciclope Polifemo, che dopo aver bevuto parla di esso come ambrosia, nettare degli Dei. E se fosse possibile degustare anche oggi questo dolce vino? L’opportunità arriva dalla Villa Romana del Casale a Piazza Armerina a Enna, grazie a un esperimento di archeobotanica attraverso il quale sono stati individuati i vitigni usati all’epoca in cui è stata costruita la Villa e che saranno impiegati per ottenere un vino, il “Vino di Polifemo” appunto, che più si avvicini a quello consumato sulle tavole romane (info: www.villaromanadelcasale.org).
I “vitigni epici”, sono stati trovati grazie al lavoro svolto a Villa del Casale, per cui è stato istituito l’omonimo parco archeologico che seguirà un piano di gestione, in base ai criteri dell’Unesco, che comprende anche Palazzo Trigona, appena restaurato e destinato a diventare la “Porta del Parco” e museo della memoria con l’esposizione di reperti provenienti dall’area archeologica di Piazza Armerina. Inoltre, la Villa del Casale sarà il primo sito siciliano a essere accessibile a ipovedenti e non vedenti con percorsi dedicati e pannelli in braille, saranno poi messe a disposizione piccole auto elettriche per anziani e portatori di handicap ed è stato avviato anche un corso specifico per guide turistiche (primo in Sicilia) e un progetto per le scuole italiane.

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