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DOC E IGP: UNA MINIERA DA SFRUTTARE. SIAMO IL PAESE DELLE DOP MA SOLO UN ITALIANO SU TRE LO SA

A novembre 2003, i prodotti agroalimentari che nell’Unione Europea possono fregiarsi del marchio Dop o Igp sono 631. L’Italia presenta il paniere tutelato più ampio, con 133 prodotti (pari al 21% delle denominazioni complessive registrate a livello UE). Ma, pur a fronte di un notevole interessamento, il consumatore sembra ancora poco informato su marchi comunitari, non solamente in relazione allo loro esistenza ma soprattutto per quello che riguarda il loro significato e le garanzie che sottendono. E senza un’adeguata informazione ai consumatori, è difficile pensare ad una crescita delle vendite in grado di sostenere, in termini duraturi, uno sviluppo delle filiere “tipiche”. Questo il filo conduttore del primo "Quaderno di Qualivita" sul ruolo socioeconomico dei prodotti Dop e Igp per lo sviluppo delle aree rurali, realizzato dalla Fondazione Qualivita e curato da Nomisma, la fondazione per la tutela e valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità, presentato ieri a Roma.
Ma i prodotti tipici con denominazione tutelata sono anche un importante settore economico. Il "Quaderno" ha stimato il paniere italiano delle Dop e Igp attorno ai 7,8 miliardi di euro di valore al consumo. Considerando gli impatti sul settore primario, tale paniere tipico italiano attiva una Produzione Agricola diretta di 3,1 miliardi di euro, pari a circa il 7% del totale nazionale. Dal lato della domanda, pur a fronte di campagne informative istituzionali ad opera delle singole imprese o dei consorzi di tutela, il consumatore sembra ancora poco informato su tali prodotti. Sebbene oggi, almeno 3 italiani su 5 dichiarano di conoscere o di aver visto il marchio Dop (un risultato che mostra un chiaro incremento rispetto a quanto rilevato tre anni prima, quando la percentuale di chi conosceva la Dop non arrivava al 30%), questo incremento non sembra sufficiente a garantire un consolidamento dello sviluppo per il settore delle produzioni a denominazione di origine, evidenziando al contempo una sorta di “occasione mancata” di crescita quando si scopre che, al di là di tale gap di conoscenza, il consumatore si dichiara disposto a pagare un sovrapprezzo per questa tipologia di prodotto tipico rispetto a quello “convenzionale”: solamente il 19% degli intervistati dichiara di non essere disposto a pagare qualcosa di più per avere un prodotto a denominazione tutelata.
E gli effetti di questa lacuna conoscitiva sono riscontrabili anche nei modesti livelli di crescita delle produzioni a marchio Dop e Igp degli ultimi anni: tra il 2001 e il 2002, le quantità certificate sono cresciute meno del 3%, pur a fronte di un significativo numero di riconoscimenti comunitari per i prodotti italiani: basti pensare che, a fine 2000, il numero di denominazioni d’origine registrate per l’Italia era pari a 108, contro le attuali 133. Ma tali impatti negativi vengono accentuati anche dal fatto che pure lo stesso produttore sembra porre poca fiducia nei marchi di tutela; soprattutto per quanto riguarda le produzioni minori o di “nicchia”, esiste un forte differenziale tra quantità effettivamente prodotte nell’area identificata dal disciplinare e produzioni certificate: tanto che, a livello complessivo di settore, è possibile stimare che i livelli di prodotto certificati nel 2002 rappresentino appena il 37% di quelli ottenuti e quindi potenzialmente marchiabili.
E’ da questi dati che partono le attività e finalità della Fondazione Qualivita: istituita senza fini di lucro né per scopi commerciali, la Fondazione svolge attività scientifiche e culturali volte a promuovere la conoscenza delle tipicità alimentari di tutta Europa, con particolare attenzione ai prodotti Dop e Igp. La mission avviene attraverso informazione e divulgazione per la promozione dei prodotti e la comunicazione ai consumatori nonché alle filiere ed ai produttori, ricerca scientifica e sociologica sulla tipicità alimentare, indagini economiche e di mercato, creazione di banche dati specializzate, organizzazione di eventi e seminari. La Fondazione Qualivita sta portando avanti l’iniziativa del primo Forum Europeo sulla Qualità Alimentare, che si terrà a Siena per il 16/17 aprile 2004 (ha già confermato la partecipazione il Commissario Europeo all’Agricoltura, Franz Fischler).

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