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DOM PERIGNON IN VERTICALE ... GLI AROMI DELLE STORICHE ANNATE

Un nome, un mito, uno champagne da sogno ….. ed un evento straordinario che conferma che la decisione di produrre Dom Pérignon solo in annate eccezionali è testimonianza di una sublime ricerca della perfezione. E così a Roma (Villa Casagrande), ieri, con la degustazione di annate antiche, per poche selezionate testate d’Italia, tra cui WineNews, si sono potute degustare annate magiche come il 1959, il 1964, il 1973, il 1980 ed il 1985… Ogni cuvée ha rispettato l’originalità della vendemmia da cui è nata per creare di volta in volta, un piacere unico, sempre rinnovato.

Ogni bottiglia, in occasione di questa straordinaria degustazione, è stata sboccata a mano, “à la volée”, degustata ed apprezzata singolarmente: la bellezza del gesto segna allora il culmine di un lento e complesso cammino. Le Dom Pérignon sono dunque una fonte di meraviglia e di scoperta costante che rende ogni volta possibile l’incontro unico e straordinario tra le più preziose cuvée di questo nobile Champagne ed interessanti abbinamenti che ne rivelano le caratteristiche più nascoste.

Ad illustrare le qualità delle annate di Champagne, lo Chef de Cave Dom Pérignon Richard Geoffroy, designato “Enologo dell’Anno”, prestigioso riconoscimento rilasciato dalla rivista inglese “Wine Magazine”.


Di seguito gli assaggi della degustazione delle Cuvée Dom Pérignon:


Vintage 1959

Le stagioni

Le condizioni climatiche sono state ideali in tutte le stagioni dell’anno. I grappoli hanno raggiunto un grado di maturità eccezionale. La vendemmia è iniziata il 10 settembre, in condizioni che raramente si trovano in Champagne. Tutti gli elementi si sono uniti per rendere il 1959 un’annata unica. Il vino mantiene ancora oggi tutte le sue promesse, offrendone sempre di nuove.

La degustazione

Il tempo ha conferito all’oro di questo champagne il suo colore ambrato.
All’olfatto si riconosce la grandissima complessità aromatica dei vini che hanno superato i vent’anni di invecchiamento: aromi di tabacco orientale, di miele, di liquirizia e di fico, uniti al caffè e al cioccolato. La degustazione rimanda ai sogni più audaci e ai viaggi in luoghi lontani. La maturità dell’uva si irradia in un’opulenza senza pesantezza.
L’attacco caldo e ampio, abbastanza dolce, introduce un’architettura possente. La bocca è ampia e soave, eccezionalmente lunga, con un’abbondanza fruttata. Il finale è di una freschezza sorprendente. Pochissime bottiglie di questo champagne straordinario provengono oggi dalle cantine di Hautvillers. Si tratta di uno di quei tesori che si custodiscono gelosamente. Una degustazione che resta impressa per sempre nella memoria.


Vintage 1964

Le stagioni

L’inverno è stato secco e temperato, ma intervallato da periodi di forti gelate. Dopo un febbraio straordinariamente mite, il freddo non ha più lasciato la Champagne fino ad aprile.
Il gran caldo inusuale di maggio ha permesso una fioritura intorno al 12 giugno. L’estate è stata molto calda e assolata, quasi senza giorni di pioggia. La vendemmia è iniziata il 16 settembre.

La degustazione

L’oro dorato del vino testimonia le lunghe annate di maturazione. Il profumo offre un’ampiezza sorprendente, rivelando un registro aromatico che va dal pane tostato alla vaniglia, passando per l’uva secca e la nocciola. La costruzione del vino in bocca è generosa ma senza ostentazione. La degustazione rivela delle note di arabica, degli accenti di muschio, di cuoio e di legno di sandalo. Una piccola punta di vaniglia, una sfumatura speziata di noce moscata si attenuano per lasciare spazio alle note precise di frutta secca. Il vino si impone per la sua ricchezza e la sua complessità, contenute in una struttura sottilmente costituita.


Vintage 1973

Le stagioni

In Champagne l’annata è stata regolare e fortunata. Temperature miti, nessuna gelata in primavera e un mese di giugno eccezionalmente assolato e caldo. La fioritura ha potuto beneficiare di condizioni metereologiche perfette. Agosto e settembre sono stati molto secchi, ma ciò non ha impedito ai grappoli di crescere normalmente. Il raccolto è iniziato il 18 settembre.

La degustazione

Il sole dell’estate 1973 brilla nel calice con tutto il suo oro.Aromi di foglie secche, con un tocco di tostatura, di pan dolce e sfumature di mirabella matura compongono un profumo particolarmente elegante e seducente. Il gusto associa energia e vivacità in un equilibrio molto originale. La finezza è sostenuta da una certa tensione, vibrante e strutturata.
Gli aromi danzano sul palato in uno slancio che si conclude con leggeri accenti di limone. Questo vino è uno dei migliori esempi di fresca maturità e un momento di sottile seduzione.


Vintage 1980

Le stagioni

La fioritura, soprattutto quella del Pinot Noir, è stata particolarmente compromessa dal clima freddo e umido di giugno e luglio. Fortunatamente il caldo e il sole di settembre hanno permesso una maturazione generosa dei grappoli. Il raccolto, tardivo, è iniziato solo il 9 ottobre, ed è stato particolarmente ridotto.

La degustazione

Il colore del vino presenta dei sottili riflessi d’oro paglierino. Il profumo rivela qualche nota di pan dolce tostato, una presenza molto netta di agrumi canditi con accenti leggermente mentolati; il tutto evolve verso aromi più sostenuti di frutti autunnali. La degustazione rivela uno stile preciso, rettilineo. L’attacco, vivo e strutturato, lascia percepire progressivamente l’ampiezza robusta del vino.La freschezza degli agrumi accompagna il lungo finale. Alcuni appassionati di sigari hanno scelto questa annata per accompagnare i loro migliori momenti.


Vintage 1985

Le stagioni

L’annata è stata caratterizzata da forti gelate. Il freddo eccezionale di gennaio ha causato la perdita di molte piante. In alcune parcelle, le gelate primaverili hanno aggravato ulteriormente i danni. La fioritura, lenta e difficoltosa all’inizio per lo Chardonnay, è stata favorita poi dal caldo e dal sole di luglio. La vendemmia si è svolta in condizioni ideali dal 30 settembre.

La degustazione

Il vino brilla e danza, vivo e già profondo. Le sensazioni si susseguono e si uniscono in un registro dalle sfumature brune, complesso e caloroso: mandorla tostata, dolce di frutta, noce moscata. La degustazione si apre su una prima impressione di ampiezza, di perfetto equilibrio in bocca; l’insieme culmina in un finale fermo, preciso e lungo. Qualche leggera sfumatura di anice viene a completare gli aromi di fico e di uva secca. Questo vino, che fa parte dei ricordi più recenti, è già entrato nella storia dei grandi vini Dom Pérignon per le sue strabilianti capacità di maturazione. La sua personalità complessa e penetrante afferma una fantastica predisposizione all’invecchiamento. Dom Pérignon Oenothèque Vintage 1985 è uno dei vini di cui gli enologi e gli esteti non si stancano mai di parlare.

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