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Dopo i “pop-up store” a Londra arriva la prima “pop-up school” di Moët & Chandon, che punta forte sull’educazione del consumatore ai segreti dello Champagne per ribadire una leadership messa in pericolo dalla concorrenza

I “pop-up store” sono diventati una consuetudine nella promozione e nella comunicazione del brand, ma a Londra, dove la concorrenza sul fronte degli Champagne si fa sempre più accesa, Moët & Chandon ha pensato a qualcosa di ancora più originale: una “pop-up school”, dove educare i consumatori del Regno Unito alle caratteristiche ed ai segreti della produzione delle celebri bollicine, dalle peculiarità dei terreni alla scelta delle basi. A guidare le lezioni di 90 minuti sugli aspetti chiave dello Champagne, che si concluderanno, ovviamente, con una degustazione, saranno i Master of Wine Susie Barrie e Peter Richards.
A sottolineare l’importanza di educare il consumatore è stato, dalle pagine di “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), il direttore commerciale internazionale della maison, Arnaud de Saignes, che ha spiegato come “l’istruzione è fondamentale per capire cosa si nasconde dietro una bottiglia di Moët Impérial, basti pensare che dietro ci sono 36 mesi di lavoro ed attesa. Se il consumatore saprà apprezzarne appieno la qualità, continuerà a bere Moët, e a bere Champagne”.
Quella della “pop-up school”, del resto, è una novità che difficilmente resterà isolata, perché la concorrenza arriva da più fronti, sia nelle carte dei ristoranti che nei locali alla moda, e lo Champagne, abituato a non avere rivali, rinunciando a comunicare il proprio patrimonio storico, adesso deve gettarsi nella mischia, forte di un brand comunque impareggiabile.

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