A segnare la strada, ormai da qualche anno, è stata la Fivi, la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, guidata da Matilde Poggi, che ha portato il logo della propria associazione sulle capsule e sulle etichette dei vini dei propri associati. Un modo per raccontarsi ai consumatori, garantendo il rispetto delle linee guida dettate dalla Fivi, e di differenziarsi, sullo scaffale e non solo, da tutti gli altri. A seguire l’esempio, in maniera quasi identica, adesso, è VinNatur, l’associazione dei 195 vignaioli naturali - per un totale di 1.800 ettari di vigna che producono 6,5 milioni di bottiglie di vino - guidati da Angiolino Maule, che ha approvato la proposta di inserire in etichetta o sulla capsula (a discrezione del produttore e senza alcun obbligo), a partire dall’annata 2019, un marchio riconoscibile per i consumatori, con l’obiettivo, anche in questo caso, di comunicare in modo chiaro e trasparente l’operato in vigna e in cantina di tutti i viticoltori associati.
“Vogliamo che chiunque acquisti una bottiglia di vino con impresso il logo VinNatur, sappia fin da subito quali sono i principi e lo spirito che guidano il nostro operato e quali sono i canoni secondo i quali produciamo il nostro vino - spiega Angiolino Maule, presidente VinNatur - con un simbolo di facile lettura per il consumatore finale, uno strumento di immediatezza comunicativa e un marchio di qualità e garanzia a disposizione dei soci. La naturalità è ormai un dato di fatto, e si esprime tramite produzioni di alto profilo in grado di raccontare in modo fedele il proprio territorio - conclude Maule - è questo che l’Associazione Viticoltori Naturali vuole difendere e promuovere da sempre, innanzitutto tramite lo strumento del Disciplinare e ancor più oggi con l’apposizione di questo marchio”.
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