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IDEE

Dove non arriva la politica ci pensa la cucina: con i “dining bonds” un investimento sul gusto

Gli chef stellati sposano l’idea firmata da Dinnerbond.it: paghi oggi per ottenere una cena di valore maggiore in futuro
CRISI, DINNERBOND, RISTORAZIONE, Non Solo Vino
Dove non arriva la politica ci pensa la cucina: con i “dining bonds”

Mentre la politica discute, e si divide, tra favorevoli e contrari agli eurobond, il mondo della cucina e della ristorazione, con molte realtà con l’acqua alla gola non perde tempo, e cerca soluzioni. Come “dining bonds”, idea (che, in origine, è arrivata dagli States, ndr) firmata dal portale Dinnerbond.it, che permette di poter comprare adesso, ad un prezzo speciale, un pranzo o una cena nel proprio locale preferito per goderne poi alla riapertura, non appena il lockdown sarà finito. Perché diciamocela tutta, “il fai da te” in casa è bello e ci ha fatto riscoprire il cuoco che è in noi, ma in realtà non vediamo l’ora di poter tornare a gustarci in compagnia il nostro piatto del cuore preparato da chi è del mestiere.
“Quale sarà il primo ristorante dove vorrai andare non appena sarà finita l’emergenza?” è una domanda che ci facciamo sempre più spesso e che il team di Dinnerbond.it ha trasformato in un progetto. Come? Dando oggi per ricevere ancora di più domani, questa è la filosofia alla base della nuova piattaforma.
Un meccanismo semplice, ma virtuoso, che i promotori, Massimo Giannuzzi, Micaela Marcialis, Maurizio Rosazza Prin e Paolo Colapietro hanno sintetizzato nel claim “Love now, enjoy later”.
Lo stesso verrà declinato di volta in volta riportando il valore economico dell’investimento e quello del maggior profitto futuro ottenuto. Attraverso la piattaforma sarà infatti possibile acquistare, a un prezzo stabilito dai ristoratori, dei voucher alfanumerici che potranno anche essere regalati, offrendo al portatore la possibilità di beneficiare, alla riapertura, di un pasto dal valore superiore. Il voucher non sarà vincolato all’acquisto di alcun menù specifico, ma potrà essere speso alla carta, con la possibilità per il cliente di aggiungere la differenza qualora l’importo speso risultasse superiore al suo valore.

E gli chef stellati hanno detto sì a Dinnerbond.it: tra questi anche Luigi Taglienti, patron dello stellato “Lume” di Milano, e Filippo La Mantia, titolare del ristorante di Piazza Risorgimento, sempre nel capoluogo lombardo. Loro sono tra i protagonisti, in qualità di ambassador, di uno spot pubblicitario che sarà trasmesso in tv e diffuso attraverso i canali social del portale. “In un momento in cui diventa difficile interpretare il futuro - dichiara Taglienti - ho deciso di aderire a questa iniziativa, che trovo intelligente nei contenuti e che ci regala con simpatia un po’ di ottimismo”. “Sono sicuro che questa iniziativa - gli fa eco La Mantia - sia un buon motivo di speranza. I nostri ristoranti sono anche i vostri e insieme dovremo superare questo momento attraverso l’impegno di tutti”. Alla piattaforma, sempre in qualità di ambassador, ha aderito anche il veneto Lorenzo Cogo, l’enfant prodige della cucina “made in Italy” che attende come tutti di riaprire le serrande del suo ristorante stellato, “El Coq”, nel centro di Vicenza. “Penso che i dining bond - afferma Cogo - rappresentino uno strumento per unire ancora di più ristoratori e clienti: è per loro che ogni giorno entriamo in cucina ed è a loro che adesso ci supportano che regaleremo ancora tante emozioni”.
Tra i testimonial dell’iniziativa anche il toscano Cristiano Tomei, eclettico chef del ristorante “L’Imbuto” di Lucca, e Cristina Bowerman (1 stella Michelin) una istituzione a Roma con il suo “Glass Hostaria” a Trastevere. “La libertà - commenta Tomei - è partecipazione, come cantava Gaber, e la cucina è condivisione. Torneremo a condividere le nostre vite: non è una speranza per il futuro, ma una certezza”. “Sarà impossibile - aggiunge Bowerman - che tutto rimanga identico al periodo pre-Covid, ma sono certa che la ristorazione, attraverso una trasformazione più o meno profonda, ritroverà nuovamente il modo di esprimersi. Ritorneranno anche la nostra passione nel coccolare i clienti e nell’amarci un po’ di più ogni giorno”.
Il progetto coinvolge non solo ristoranti stellati, ma anche trattorie, pizzerie, bistrot e grandi catene del mondo della ristorazione. “Conditio sine qua non” per partecipare è la disponibilità dei locali a mettere in vendita sul portale 100 o più cene a un prezzo speciale in modo che i clienti possano acquistarle fin da ora e usufruirne quando vorranno, non appena sarà possibile, e comunque fino al 30 dicembre 2021.
“Con questa iniziativa - spiega Maurizio Rosazza Prin - non intendiamo andare in soccorso di nessuno, ma più concretamente vogliamo dare ai ristoranti che tanto amiamo la possibilità di monetizzare in tempo reale in questo momento di crisi, ma anche di farsi pubblicità e di dimostrare ai loro clienti, sia quelli affezionati che quelli nuovi, che, nonostante la chiusura forzata imposta dall’emergenza sanitaria, non si sono mai fermati, ma anzi ci sono ora e ci saranno anche domani. Viceversa, gli appassionati di cucina potranno dimostrare concretamente il loro amore nei confronti dei propri posti del cuore con un’iniezione di liquidità e di fiducia sicuramente utile in un momento così difficile”. Un modo anche per creare un rapporto ancora più vicino tra chef e clienti perché come sostiene lo stesso Rosazza Prin, “l’importante è che ci sia amore”. E il meccanismo dei “love bond” già inizia a guardare ad altri settori come le vacanze in hotel e nei resort fino alle crociere e alle esperienze sportive esclusive. “All you can love”, il marketing ai tempi del Covid-19 cambia pelle ma non si ferma.

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