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DUE MONDI SI INCONTRANO: NASCE LA SINERGIA TRA L’INDUSTRIA DEL CIBO (FEDERALIMENTARE) ED IL MONDO DEI PICCOLI CONTADINI (SLOW FOOD), PER AFFRONTARE LE NUOVE SFIDE IN NOME DELLA QUALITÀ E DELLA SICUREZZA. A “CIBUS TOUR” (PARMA, 15-17 APRILE)

L’industria alimentare e la grande distribuzione si “alleano” con le aziende del biologico e con i contadini e gli “artigiani del cibo” di Slow Food. Succede a “Cibus Tour” (Parma, 15-17 aprile), grazie alla sinergia tra “l’associazione della chiocciola” e Federalimentare, un’inedito incontro tra due sistemi e due culture diverse, ma che hanno l’obiettivo comune della qualità alimentare. Ecco spiegata la presenza, alla kermesse parmense dedicata all’industria del cibo, di Slow Food, che presenterà molte iniziative.
“La nostra maturazione ci porta a dialogare con mondi con cui prima il contatto era difficile”, osserva il presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese. “In vista delle sfide proposte dalla nuova politica agricola comunitaria e dalla liberalizzazione dei prodotti alimentari sui mercati mondiali dal 2014 - osserva il direttore generale di Federalimentare, Daniele Rossi - l’Italia potrà avere un ruolo forte solo se riuscirà a distinguersi con il suo cibo di qualità e garantito nella sicurezza. Per questo obiettivo è importante, per l’industria alimentare, mettersi nell’ottica di accompagnamento delle esperienze che portano avanti l’esperienza e l’identità territoriale. Così avremo tante realtà che potranno raccontare il modello agroalimentare italiano nel mondo”.
Dal canto suo, Slow Food concentra la sua attenzione al mondo degli allevatori, in particolare degli operatori della filiera suinicola, oggi in forte crisi. “Bisogna fare i macelli comunali, dove un piccolo allevatore può macellare direttamente il bestiame”, ha detto Roberto Burdese, in occasione della presentazione di “Po(r)co ma buono”, appuntamento di “Cibus Tour”. “E dove, se vuole, può lavorare alla trasformazione, oppure vendere il capo ad un buon prezzo, superiore a quello degli esemplari vivi”. “Sono piccole battaglie di resistenza, quelle dei piccoli macelli - ha sottolineato il presidente di Slow Food Italia - rispetto al modello insostenibile e poco garante della sicurezza alimentare degli Stati Uniti, dove l’80% della carne suina proviene solo da 5 macelli. Un modello sbagliato e con alti costi di trasporto, come recentemente ribadito da Slow Food all’autorità europea per la sicurezza alimentare. Ed a Cibus Tour, proprio sulle diverse problematiche legate alla trasformazione, allevamento e consumo, Slow Food si confronterà con l’industria alimentare, perché il sistema alimentare nel mondo è giunto al capolinea: deve cambiare. E nella sfida sulla qualità, che l’Italia deve cavalcare in vista della revisione della Pac e del Wto, Slow Food vuol mettere a disposizione il proprio patrimonio di conoscenza”.
Sfida ad accompagnare le piccole produzioni che è pienamente abbracciata da Federalimentare, come ha detto il direttore, Daniele Rossi: “il tema vero per lo sviluppo è l’accesso ai microimpianti e alle innovazioni d’impresa. Basti pensare, in tal senso, al recente sviluppo in Italia di oltre 200 microbirrifici artigianali, spesso condotti da giovani, che possono anche innovare ed aiutare il reddito delle imprese agricole”.

Info: www.cibustour.it

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