E’ nella lista dei vini dei bar più alla moda della Grande Mela, e non può mancare nei ristoranti italiani frequentati da vip e celebrities. Ma anche a Los Angeles e a Las Vegas è diventato un fenomeno cool: stiamo parlando dell’italianissimo Spritz, il cocktail partito dal Veneto alla conquista prima dell’Italia e adesso degli Stati Uniti.
La ricetta classica - a base di Prosecco, Campari o Aperol e una fetta d’arancia - incontra il favore non solo di chi frequenta i locali, ma anche di chi invita gli amici a casa per un drink, perché è facile da preparare e non richiede strumenti particolari.
Una conferma del suo successo arriva anche dal web: basti pensare che il gruppo “Spritz” conta solo negli Usa oltre 90.000 iscritti.
E se oltreoceano va forte il made in Italy, in Cina si preferisce il whisky (in un anno si consumano 500 milioni di bevande alcoliche), in Russia si beve la tradizionale vodka, in India si opta per whisky e brandy, in Giappone si predilige il Suntory, in Brasile si impazzisce per la cachaca. Nella vecchia Europa, la Germania brinda con la birra, i francesi adorano le bevande alcoliche a base di anice, agli inglesi piace il rum e gli spagnoli amano mescolare scotch e Coca Cola.
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