02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

E se i prezzi della campagna en primeur, a Bordeaux, dovessero salire? Tutti chiedono un taglio netto, ma l’annata 2014 è superiore alla 2013, e gli châteaux, nonostante le difficoltà in Oriente, sono intenzionati a tenere duro (rischiando il fiasco)

Italia
I prezzi di Bordeaux non sembrano destinati a scendere nella campagna 2014

L’attenzione di tutto il mondo del vino, in queste settimane, è rivolta a Bordeaux. E non potrebbe essere altrimenti, perché dalle scelte degli Châteaux in termini di prezzi di vendita en primeur, con ogni probabilità, dipenderà l’andamento commerciale della regione vinicola più importante, almeno in termini economici, di Francia. Che, negli ultimi anni, sta affrontando dinamiche nuove, come il “disamoramento” del mercato asiatico. Delle 685 milioni di prodotte ogni anno, per un totale di 3,98 miliardi di dollari di giro d’affari, il 42% prende la via dei mercati esteri e, se il 45% rimane in Europa, il 33% finisce in Oriente, specie tra Cina ed Hong Kong, che insieme valgono 464 milioni di dollari. Tanti, ma in calo verticale: nel 2014 l’import cinese ha subito un tracollo sia in termini di volumi (-19%) che di valori (-21%) importati da Bordeaux, che fa sprofondare tutto l’export enoico francese, che nei primi 11 mesi del 2014 ha toccato 7,01 miliardi di euro, contro i complessivi 7,81 miliardi di euro del 2013, e non basterà il dato di dicembre per salvare l’annata.
La speranza di tutti, conseguenza logica di una situazione difficile, è che la campagna 2014 possa sancire un sensibile arretramento dei prezzi, ai livelli del 2008, per riportare l’interesse dei wine merchant su Bordeaux. Eppure, non è affatto detto che vada così. Anzi, come rivela “Wine Seracher” (www.wine-searcher.com), la speranza rischia di rivelarsi una chimera: in tanti, infatti, non sono convinti di uscire, in un’ottima annata come la 2014, ad un prezzo inferiore alla 2013, che di certo non entrerà nella storia, “tradendo”, se così si può dire, il principio stesso della vendita en primeur. Thomas Duroux di Château Palmer, ad esempio, sembra intenzionato ad uscire a 160 euro, lo stesso prezzo del 2012, una scelta assolutamente legittima e giusta qualche anno fa, meno, da un punto di vista prettamente commerciale, oggi.
Da Hong Kong, in questo senso, arriva il monito di Guy Ruston, amministratore delegato di Bordeaux Index: “ricordando che la campagna 2013 non si è rivelata certo un successo, se la 2014 verrà rilasciata a prezzo maggiori non solo si rischia di affossare questa campagna, ma anche di erodere la credibilità stessa di cui ancora le vendite en primeur di Bordeaux godono”. A favore di Bordeaux, sulla scorta di un’ottima annata, gioca il rinnovato interesse degli Stati Uniti, che non si ritrovava dalle campagne 2009 e 2010, trascinato anche da un cambio euro dollaro decisamente favorevole, così come non si vedeva da 12 anni, tanto che il “Newsweek” (www.newsweek.com) ha previsto il raggiungimento della parità nel giro di tre mesi. Ed in questo senso anche la sterlina sta godendo di una congiuntura favorevole.
Ma la vera questione riguarda la fiducia del mercato dei fine wine per Bordeaux e per le campagne en primeur, perché, come spiega a “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com) il direttore del Liv-Ex (www.liv-ex.com) Justin Gibbs, “gli Usa non hanno mai smesso di comprare i vini degli Châteaux bordolesi, hanno solo aspettato l’arrivo delle bottiglie sul mercato che, negli ultimi anni, non si sono apprezzate rispetto ai prezzi decisi nella campagna en primeur. È una tendenza difficilissima da cambiare, e che ci racconta di come, negli ultimi 5 anni, l’investimento, sul mercato secondario dei fine wine, non si sia mai ripagato. Ecco perché, nonostante l’annata, la fiducia è ai minimi termini, e la possibilità che la campagna en primeur si riveli un fiasco è più che reale”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli