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È STATO UN BUON 2013, QUELLO DELL’AGRICOLTURA ITALIANA, ALMENO SUL FRONTE DEI PREZZI AGRICOLI ALL’ORIGINE: +4,5% SUL 2012. A DIRLO I DATI ISMEA. BENE ANCHE IL VINO, A +15,1% (DOPO IL +32,7% DEL 2012 SUL 2011)

È stato un buon 2013, quello dell’agricoltura italiana, almeno sul fronte dei prezzi agricoli all’origine: +4,5% sul 2012, grazie al +7,5% delle coltivazione vegetali a al +1,5 della zootecnia. A dirlo l’indice dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli elaborato da Ismea che, nell’anno in esame, si è attestato mediamente a 140 (l’indice è calcolato in base 2000=100, www.ismea.it).
Nel dettaglio delle colture vegetali emerge un andamento sostenuto per la frutta (+16,3%), con incrementi superiori alla media per le varietà estive (+23,8%) e per le pere (+26,4%). In recupero le quotazioni degli oli di oliva che, dopo un 2012 decisamente sfavorevole, hanno spuntato nel 2013 prezzi più elevati di quasi il 20%. Positivo il bilancio anche per gli ortaggi (+10,3%) e ancora più favorevole per i vini, che archiviano un altro anno di incrementi a due cifre (+15,1%), dopo l’ottimo risultato conseguito nel 2012 (+32,7%).
Nel comparto dei cereali, la distensione nei mercati internazionali seguita alle turbolenze del 2012 ha determinato un ribasso dei prezzi del 4,1% su base annua, con frumento tenero, mais, e orzo, in particolare, che hanno ceduto, nell'ordine, il 5,3%, il 5,5% e il 7,6% rispetto all’anno precedente. In rialzo, invece, i listini delle coltivazioni industriali (+3,1% sempre nella media del 2013), con punte del +5,9% per la soia.
Nel settore zootecnico le rilevazioni Ismea indicano dinamiche positive sia per il comparto lattiero-caseario (+2%), sia per il complesso degli animali vivi e uova (+1,1%), seppure con andamenti differenziati al loro interno. Nella categoria latte e derivati si segnala un incremento particolarmente sostenuto per il burro (+30,2% su base annua), un più 4,9% per il latte e una flessione del 4,3% per i formaggi grana. Relativamente al bestiame vivo, il 2013 ha chiuso con aumenti di prezzo per avicoli (+5,3%), bovini (+1,5%) e suini (+0,6%). Segno meno per gli ovi-caprini (-7,5%), con cali del 3% anche sul listino delle uova. L’ultimo aggiornamento dell’indice, relativo a dicembre, mostra su base mensile un aumento dei prezzi agricoli del 3,1%, con incrementi del 4,4% per le coltivazioni e dell’1% per i prodotti zootecnici.
Su dicembre 2012, però, i livelli attuali dei prezzi agricoli registrano un differenziale negativo del 4,6%; cedono il 9,3% le produzioni vegetali, mentre aumentano dell’1,3% i prezzi del comparto zootecnico.

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