È una Doc nata solo nel 2009, ma vanta radici antiche e blasonate, e, soprattutto, fa già parlare di sé, se non altro per aver scelto La Gioconda, il capolovoro di Leonardo da Vinci, come “brand ambassador”, come WineNews aveva segnalato, ottenendo il “disco verde” dal Musée du Louvre: ora, dalla Toscana, i primi vini del Granduca Cosimo III de’ Medici con il Consorzio Valdarno di Sopra vanno alla conquista dei wine lovers, a partire dalla Capitale, protagonisti in degustazione, ieri, a Casa Bleve, “tempio del vino” a Roma.
Con un patrimonio storico, con vigneti nei paesaggi ritratti da Leonardo e una storia affascinante da raccontare: i “vini di Monna Lisa” (che presto arriveranno davvero, ndr) nascono in non meno di 10.000 ettari, in un territorio dove la cultura enologica è testimoniata da reperti etruschi e romani, e a proposito del quale con le indicazioni del suo Bando granducale Cosimo III de’ Medici, nel 1716, dichiarò l’area del Valdarno di Sopra “da tutelare e regolamentare per salvaguardare la qualità dei prodotti”.
“Siamo agli inizi di un percorso di valorizzazione di una Doc che commercializza i suoi vini solo dal 2011 - ha detto il presidente del Consorzio Ettore Ciancico, produttore a Terranuova Bracciolini (Arezzo) - ma in pochi anni pesiamo già come le denominazioni toscane più significative. Importanti aziende stanno vinificando o hanno in cantina vini per fare i vini più importanti col nostro brand, che ha già avuto il riconoscimento ministeriale e l’Erga Omnes. Ora - ha osservato - abbiamo in commercio solo vini di fascia alta, ma obiettivo del Consorzio è promuovere la produzione di vini di fascia base. Quando ci arriveremo, sarà una fortuna per tutto il territorio perché vorrà dire che la viticoltura sarà diffusa. Nel frattempo il Consorzio punta, in particolare, sui mercati Usa, Uk e Giappone e in quest’ottica i riconoscimenti ottenuti nei concorsi di Bruxelles e Londra sono un buon trampolino”.
Per il suo logo, questa Denominazione che raccoglie una trentina di produttori tra Pmi e cantine che già stanno raccogliendo riconoscimenti internazionali - da Il Borro-Salvatore Ferragamo a La Traiana, da La Salceta a Petrolo, passando per Tenuta Setteponti, per citarne alcune - ha individuato proprio la Monna Lisa e, dopo il “disco verde” del Louvre, sta completando l’iter per realizzare i vini con la Gioconda. Le due sottozone, Pietraviva e Pratomagno, previste già da Cosimo III de’ Medici nel suo Bando, differiscono tra loro solo per la diversa area di produzione e per alcune diversità nei vitigni ammessi. In un certo senso possono essere considerate lo scrigno della produzione storica del Valdarno.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025