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EFFETTI DELLA NUOVA OCM VINO - PARLA ANTONIO CAGIANO DIRETTORE FEDERVINI: “I PRODUTTORI DI SPUMANTI EUROPEI DOVRANNO AFFRONTARE UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE PRODUTTIVA E COMMERCIALE. SARANNO DISPOSTI I CONSUMATORI A SEGUIRLA?”

Continua a far discutere il nuovo assetto legislativo dettato dalla Unione Europea in tema di vino nel testo dell’Organizzazione Comune di Mercato (Regolamento n. 479/2008 del 29 aprile 2008), che sta progressivamente entrando in vigore in tutte le sue parti.
Perplessità vengono sollevate soprattutto sugli spumanti da Antonio Cagiono, direttore generale di Federvini, intervistato da www.winenews.tv. Secondo Cagiano “il nuovo impianto del regolamento comunitario in tema di vino è stato completamente modellato sui vini tranquilli, senza tener conto dello specifico regolamento 3309 del 1985 in materia di vini spumanti”.
Questa sorta di “dimenticanza” evidenzia che le “nuove regole dettate dall’Ocm - continua Cagiano - non si sposano per nulla con il vecchio regolamento che governava produzione e commercializzazione degli spumanti, pertanto, i produttori dovranno prepararsi a modifiche sostanziali, a partire dalle etichette”.
Il semplice utilizzo delle nuove regole anche per gli spumanti, infatti, rischia di produrre uno scenario del tutto diverso da quello che conosciamo.
Un esempio può spiegare la portata del problema … Un produttore tedesco, secondo le vecchie regole specifiche per i vini spumanti, poteva acquistare basi-spumante vinificate in Italia, per esempio di Pinot nero e Chardonnay, e produrre una cuvée “made in Germany” nella cui etichetta poteva essere scritto il nome dei due vitigni.
Con il nuovo regolamento assisteremo ad un vero e proprio sconvolgimento. Il nostro produttore tedesco potrà continuare a comprare basi-spumante italiane, ma se per esempio il Pinot nero diventasse un vitigno incluso nell’elenco italiano di quelli tutelati (come il nuovo Ocm prevede per non provocare confusione con i vitigni che possono essere dichiarati in etichetta anche nei semplici vini da tavola), il produttore tedesco non potrà più mettere in etichetta il nome del vitigno e dovrà dichiarare che la sua cuveé è per metà italiana e per metà tedesca.
Il direttore generale di Federvini si chiede allora: “il consumatore tedesco come reagirà? E il mercato italiano delle basi-spumante continuerà a spuntare buoni numeri con la Germania? Per questo auspichiamo - conclude Cagiano - che le vecchie regole per gli spumanti siano considerate nella discussione e confermate”.

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