Acqui Terme, terra del famoso Brachetto (cinque milioni di bottiglie, tra doc e docg) rischia, con la propria strategia di aumento della produzione (che dovrebbe arrivare in pochi anni a dieci milioni di bottiglie), di veder crollare le vendite del prodotto. E’ quanto comunicato, in un intervista a “Il Sole 24 Ore”, dal presidente dell’Enoteca Regionale di Acqui Terme, Garrone: “le uve si vendono care (sulle 300.000 al quintale, ndr) tanto da far temere – spiega Garrone - un arresto improvviso del mercato. Il rischio è insomma quello di seguire il cattivo esempio del Moscato d’Asti, da tempo caratterizzato da una produzione crescente e da un prezzo sceso ormai a prezzi minimi e con molto invenduto”.
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