Nonostante gli allarmi, le proteste degli enotecari italiani e le iniziative in Parlamento dei giorni passati, nonostante il Governo Draghi che ha sostituito il Governo Conte, le enoteche italiane sembrano destinate a vedere confermato il divieto di vendita di vino e alcolici dopo le 18, anche nel prossimo Dpcm che entrerà in vigore dal 6 marzo, in sostituzione di quello in vigore dal 15 gennaio 2021. “Dalla bozza di decreto che circola infatti in rete viene reiterato l’errore ampiamente denunciato e messo in luce fin da subito proprio dell’Associazione, relativo al divieto di vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica e analcolica da parte di tutti i negozi specializzati con codici Ateco 47.25, evidenzia Vinarius, associazione che riunisce oltre 100 enoteche di tutta Italia.
“Siamo seriamente allarmati e increduli - spiega Andrea Terraneo, Presidente Vinarius - all’idea che si possa nuovamente incorrere in quello che è stato in tutta evidenza un equivoco contenuto nel precedente decreto che aveva penalizzato l’operatività delle enoteche (codice Ateco 47.25), dopo le ore 18. In effetti le enoteche che hanno il 47.25 non sono enoteche di mescita ma negozi di vendita al dettaglio esattamente come la Gdo, gli alimentari non specializzati, fruttivendoli, macellerie che giustamente non sono stati colpiti da questa norma. A questo equivoco si è cercato di porre rimedio grazie al supporto dell’On. Dara alla Camera dei Deputati con una interrogazione parlamentare. A questa ha dato risposta il Ministro Patuanelli (allora titolare dello Sviluppo Economico, ora alla Politiche Agricole, ndr) il quale nella risposta, ha dato prova che si fosse trattato di una svista. Anche il Senatore Centinaio, in seguito, ha rivolto la stessa richiesta ma i tempi al Senato, anche per l’inizio della crisi di governo, non hanno ancora visto la calendarizzazione dell’interpellanza. Ora che le forze politiche che ci hanno supportato in questo difficile iter sono al Governo, è necessario intervenire fattivamente per una totale risoluzione del problema. Preghiamo pertanto le forze politiche di andare a rileggere la definizione del Codice Ateco 47.25”.
La preoccupazione degli enotecari, sottolinea Vinarius, è particolarmente acuita dal fatto che il nuovo emanando provvedimento andrebbe a coprire il periodo fino a Pasqua penalizzando attività che dalle ore 18 alle ore 20 vedono mediamente il 30% del fatturato giornaliero e che nelle settimane prima della Pasqua registrano un forte e tradizionale innalzamento del lavoro.
“Ho apprezzato che molte altre associazioni si siano unite in queste ultime settimane al nostro richiamo di attenzione che per primi ci siamo sentiti di denunciare. Ora noi tutti in Vinarius - chiude Terraneo - e sono certo anche i nostri colleghi non associati ma sempre esercenti il commercio al dettaglio di vini e spiriti di qualità ai quali corrisponde il codice Ateco 47.25 ci auguriamo che quella che è stata diffusa on line sia solo una bozza errata e che invece il nuovo Dpcm eviterà fattivamente una riedizione di questa stortura fortemente discriminatoria”.
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