02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

ENOTURISMO: CHIESTE AL MINISTERO DELL'AGRICOLTURA NUOVE REGOLE DALLA "SANTA ALLEANZA" DEL TURISMO DEL VINO

"Stabilire un contatto, che poi dovrà divenire permanente (almeno una volta all'anno), tra i vari soggetti dell'enoturismo per monitorare, le fasi di attuazione della legge sulle strade del vino e per valutare lo stato di attuazione delle diverse normative regionali in questo specifico settore": è questo il risultato più importante dell'incontro del 25 gennaio a Roma tra le organizzazioni del turismo del vino (Città del Vino, Movimento Turismo del Vino, Ice, Enit e Regioni).

"L'iniziativa è stata poi utile per fare il punto sullo stato di attuazione della legge 268/99 sulle strade del vino – afferma Salvatore Lombardo, presidente delle "Città del Vino" – e dovrà servire ad approfondire alcune problematiche legate all’attuazione della legge nazionale e delle leggi regionali. Uno dei problemi, più importanti, che ad oggi impediscono ancora di attuare appieno i progetti di strade del vino, è quello della segnaletica. La cartellonistica non ha ancora uno specifico regolamento attuativo della legge nazionale".

“La voglia di strade del vino è sempre più diffusa – spiega a WineNews il presidente delle "città del Vino" – perché gli operatori privati hanno capito che si tratta di un efficace strumento di promozione turistica del territorio, per lo più autogestito. Ma non tutti i soggetti privati sono in grado, in tempi rapidi, di adeguare le proprie strutture per poter rispettare gli standard di qualità e quindi aderire alla strada del vino. Se da una parte la qualità diffusa è un obiettivo necessario a cui tendere, è anche vero che occorre favorire il coinvolgimento della maggior parte delle imprese che intendono diventare protagoniste della strada: è l’esempio delle cantine sociale o delle enoteche private, per le quali occorre una circolare ministeriale che stabilisca alcune deroghe tali da favorire la loro partecipazione ai progetti e la loro presenza effettiva all’interno dei percorsi”.

"Non meno importante – commenta poi il direttore Paolo Benvenuti - è la valutazione dell’impatto del prodotto enogastronomico sul territorio, la valorizzazione delle produzioni tipiche come risorsa turistica, della viticoltura locale attraverso la conoscenza dei vitigni autoctoni, delle tradizioni, la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Per non dimenticare la formazione professionale, fattore veramente strategico, e l’intersezione tra i soggetti responsabili del turismo enogastronomico (istituzioni, consorzi, associazioni di categoria a livello nazionale: Città del Vino, Movimento per il Turismo del Vino, Slow Food, Sommelier ...). Ed ancora il marketing di territorio e la comunicazione (materiale promozionale, ruolo dei mass media nella comunicazione, come si progetta un evento enogastronomico, nuova frontiera Internet)".


Lo "stato dell'arte" delle strade del vino


Coinvolgimento Istituzioni

12 regioni e la provincia autonoma di Bolzano hanno adottato un provvedimento che recepisce la legge 268/99 sulle "strade del vino": Calabria, Emilia Romagna, Basilicata, Toscana, Sardegna, Abruzzo, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Campania, Lombardia e Veneto; 7 regioni e la provincia autonoma di Trento non lo hanno ancora adottato: Puglia, Molise, Marche, Liguria, Valle d’Aosta, Lazio e Sicilia; 9 regioni prevedono il coinvolgimento delle province: Lazio, Lombardia, Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Puglia e Umbria.



Strade del vino attualmente riconosciute

Le strade del vino attualmente riconosciute sono 68, comprese le 9 della Puglia (che non ha adottato provvedimento sulla legge 268/99). In Val d’Aosta, una "strada" è stata realizzata più di 10 anni fa, ma il progetto deve essere totalmente riorganizzato; in Liguria, esistono 2 "strade" riconosciute e finanziate: strada del vino e dei sapori e la strada dei Prodotti Tipici; nelle Marche, è in corso di riconoscimento la strada del Rosso Conero; in Calabria, sono 11; in Emilia Romagna, 11; in Toscana, 14 (Carmignano, Colli di Candia e Lunigiana, Colli di Maremma, Colli Fiorentini, Colline Lucchesi e Montecarlo, Colline Pisane, Costa degli Etruschi, Montecucco, Montepulciano, Monteregio e Massa Marittima, Montespertoli, Rufina e Pomino, San Gimignano, Terre di Arezzo) ; in Abruzzo, 6 (Controguerra, Colline del Ducato, Colline Aprutine, Tre Sponte, Colline Teatine, Tratturo del Re); in provincia di Bolzano, 1; in Piemonte, 2; in Puglia, 9 (Daunia, Antichi Vini Rossi, Castel del Monte, Murgia Carsica, Locorotondo e Martina Franca, Primitivo di Manduria, Ostuni e Brindisi, Vigna del Sole, Salento); in Lombardia, 8 (Valtellina, Franciacorta, Colli Longobardi, Vini Bresciani del Garda, Vini Mantovani, San Colombano, Oltrepo' Pavese e Valcalepio); nel Lazio, 3 (Castelli Romani, Alta Tuscia, Piglio); in Sicilia, 3 (Alcamo, terre d'Occidente, Terre Sicane).


Ripartizione dei fondi della Legge ed investimenti ammessi al finanziamento

Solo 5 Regioni e la provincia autonoma di Bolzano hanno emesso bandi per la ripartizione dei fondi citati per gli investimenti. Altre 11 regioni, oltre la provincia di Trento, non ne hanno emessi, a parte il caso della Puglia che, nell’ambito del Feoga, ha concesso, a seguito di apposito bando, contributi ai comitati di gestione per la realizzazione di 9 strade del vino, riconosciute con appositi provvedimenti dell’assessorato all’agricoltura.


Risorse previste dalle Regioni per il 2001

14 regioni e la provincia autonoma di Bolzano finanzieranno con altre risorse proprie le "strade del vino" nel 2001. 4 regioni e la provincia autonoma di Trento non hanno in programma alcun finanziamento; resta incerto il Friuli Venezia Giulia.


Marchi regionali

10 regioni hanno adottato un proprio marchio regionale compresa la provincia autonoma di Trento. 10 regioni non hanno adottato un marchio regionale (fra queste è stata considerata anche l’Umbria che ha predisposto le procedure di realizzazione).


Manuali per la segnaletica stradale

3 sole Regioni (Calabria, Sicilia e Toscana) hanno adottato un manuale coordinato per la segnaletica stradale. 16 regioni, comprese anche le Province autonome di Trento e Bolzano, non lo hanno ancora predisposto (eccetto la Liguria e il Piemonte che hanno in corso le procedure di realizzazione).

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli