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VINO E FINANZA

Entro il 2024 Banca Monte dei Paschi dovrà vendere Poggio Bonelli. O cederla a Banca d’Italia

La cessione della storica tenuta del Chianti Classico tra gli impegni presi dalla banca con la Commissione Ue per gli aiuti di Stato del 2017

“Cessione di partecipazioni non strategiche: la Capogruppo dovrà cedere le partecipazioni in Visa, Bancomat, Veneto Sviluppo, Mps Tenimenti Poggio Bonelli e Chigi Saracini Spa e Immobiliare Novoli Spa entro il 31 dicembre 2024 o, in alternativa, dovrà cedere la propria partecipazione in Banca d’Italia”: è uno degli impegni presi da Banca Monte dei Paschi con l’Unione Europea, connessi agli aiuti di Stato ricevuti nel 2017, che la banca senese dovrà portare a compimento entro dicembre 2024, come si legge nella “Relazione Finanziaria Semestrale Gruppo Monte dei Paschi di Siena 30 giugno 2024”, pubblicata nei giorni scorsi. E se non si troverà un acquirente (dalla banca senese non ci sono ulteriori commenti su trattative presunte o avviate, ndr), dunque, la proprietà della storica tenuta del Chianti Classico, Poggio Bonelli, a Castelnuovo Berardenga, e dell’Azienda Agricola Chigi Saracini (che ricadono sotto la Mps Tenimenti, il cui presidente, dal 2023, è Mauro Rosati, alla guida anche di Qualivita, e controllata al 100% da Banca Monte dei Paschi Spa, ndr), potrebbe passare, almeno temporaneamente, sotto l’egida di Banca d’Italia, segnando, comunque, l’uscita dal panorama produttivo vitivinicolo e agricolo della più antica banca d’Italia, dopo la cessione, iniziata nel 2008, di Fontanafredda, prima ad una cordata guidata da Fondazione Mps (al 36%) insieme agli imprenditori Oscar Farinetti e Luca Baffigo (ognuno al 32%), con la stessa fondazione che ha poi ceduto le sue quote in Fontanafredda agli altri due soci nel 2012.
E ora, dunque, toccherà a Poggio Bonelli, storica azienda agraria con 835 ettari di terreno al confine tra Chianti Classico (con 17 ettari di vigneto), Chianti Colli Senesi (41 ettari) e 30 ettari a Igt Toscana. Con una storia peculiare, come si legge sul sito dell’azienda: “proprietà ambita dalle più importanti famiglie senesi, Poggio Bonelli ha avuto diversi proprietari nel corso dei secoli: posseduta dall’antica famiglia Spennali nel Medioevo, nella seconda metà del XVI secolo passò nelle mani della illustre famiglia Piccolomini. In seguito, per tutto il Seicento e Settecento, probabilmente per via dinastica, divenne proprietà stabile della famiglia Croci e Landucci. La storia delle nobili casate, che hanno contribuito alla nascita di questo patrimonio di antichissime origini, termina con la prestigiosa famiglia Chigi Saracini. Il Conte Guido Chigi Saracini fu l’ultimo e unico erede del patrimonio che comprendeva le “Fattorie”. Nato a Siena nel 1880 fu una figura di rilievo per la città per le numerose cariche ricoperte. Oltre al grande amore per la sua Tenuta a Castelnuovo Berardenga dove trascorreva le stagioni più miti, fu appassionato di musica, per questo fondò nel 1932 l’Accademia Chigiana Senese, un centro di alta formazione musicale di importanza internazionale che è attivo ancora oggi ed impegnato in molti progetti. Il Conte morì nel 1965 lasciando le Fattorie Chigi Saracini nelle mani di Mps Tenimenti, l’azienda agricola della Banca Monte dei Paschi di Siena”.

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