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EFFETTO COVID

Estate 2020, la prima senza sagre, amate dagli italiani, importanti per prodotti tipici e borghi

I numeri Coldiretti e Ixè, mentre i contagi risalgono ed il Governo pensa ad una nuova stretta sulle norme di concerto con le Regioni
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Coldiretti: estate 2020, la prima senza sagre, amate dagli italiani

Primo Ferragosto senza sagre per i 7 italiani su 10 (73%) che ogni estate partecipano a eventi enogastronomici e folkloristici organizzati da nord a sud per raccontare le bellezze della Penisola e le sue tradizioni. A ricordarlo la Coldiretti ed Ixè, in merito all’aggravarsi delle difficoltà causate dal nuovo allarme per la risalita dei contagi al settore legato alle fiere, alle feste, alle sagre ed eventi, oltre che alle discoteche. Secondo le disposizioni del nuovo Dpcm del Governo restano, infatti, sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle misure di precauzione, pur lasciando la possibilità alle Regioni di valutare l’eventuale ripresa delle attività (sebbene proprio in questo ore il Governo stia pensando di sedersi al tavolo con le Regioni per arrivare a regole unitarie e condivise, ndr).
La crisi delle sagre, sottolinea l’organizzazione agricola, colpisce i circa 34.000 gli operatori ambulanti nell’alimentare ma anche gli acquisti degli italiani che sfruttano questi eventi pure per rifornire le proprie dispense di prodotti tipici e lo stesse fenomeno dello street food che ha fatto segnare una vera e propria esplosione negli ultimi anni. Sagre, fiere e mercati di paese in Italia sono, infatti, dedicate a ricorrenze storiche o religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell’enogastronomia locale che sono molto spesso al centro dei festeggiamenti che si concentrano proprio in agosto, con il massimo afflusso dei turisti. Un momento conviviale alternativo che riguarda sia le località più turistiche, ma anche più spesso le aree interne meno battute dove si va a guardare, curiosare fra le bancarelle e magari anche acquistare qualcosa, spesso prodotti del territorio.
Il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce, infatti, proprio nei piccoli borghi italiani, con meno di 5.000 abitanti,
un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

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