Sarà un’estate tra i valori dell’agricoltura e della legalità quella dei 4.000 volontari del progetto “E!state liberi!”, firmato “Libera Terra” e Cia - Confederazione Italiana Agricoltori: workshop a cielo aperto sulla magia e sul valore della legalità e vero e proprio lavoro agricolo in 26 campi dei terreni confiscati alla mafia in 12 Regioni. “È una scuola di legalità - sostiene la Cia - rivolta soprattutto ai giovani, che parte dal lavoro della terra come modello di solidarietà e giustizia sociale, principi capaci di combattere la cultura del racket, del sopruso e del clientelismo”.
“Un’esperienza di conoscenza, concretezza, collaborazione e corresponsabilità - afferma il presidente di Libera don Ciotti - un esercizio di impegno civile e politico che parte dalla dignità del lavori più umili. Sporcarsi le mani di terra è un arricchirsi mettendosi al servizio del bene comune”.
“Quello tra la Cia e Libera - come ha affermato il presidente Giuseppe Politi- è un cammino comune di esperienze e progetti che parte dal 2001 quando si è costituita la cooperativa “Placido Rizzotto”, che produce l’ormai noto vino “Cento passi” dalle uve delle terre sequestrate ai boss Brusca e Riina del clan dei Corleonesi nel palermitano e arriva fino alla costituzione della neonata cooperativa casertana “Terre di don Peppe Diana”, che ha recuperato i campi del clan camorristico dei casalesi capeggiato da Francesco Schiavone, da cui si produce la “mozzarella della legalità”.
“Partecipare a quest’iniziativa - rileva don Ciotti - significa occupare quel vuoto politico e sociale in cui si insinua la mafia. Significa ‘esserci’ con determinazione, perché la forza della criminalità organizzata è nelle nostre assenze”.
Info: www.liberaterra.it
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