In Italia le sagre ufficiali sono più o meno 5.000, storiche o inventate, e l’estate è, ovviamente, la loro stagione più intensa. Solo che, visto il turismo, è il momento più importante dell’anno anche per i ristoranti. E ogni anno è bagarre. E in Toscana, una delle regioni a più alta concentrazione di sagre, la Fipe-Confcommercio ha fatto ricorso al Tar, in particolare contro i sindaci del Mugello. L’accusa è che le sagre non solo svuotano i ristoranti, ma che non usano prodotti tipici e di territorio, loro ragion d’essere (ed effettivamente capita spesso), e fanno concorrenza sleale visti minor costi e burocrazia più soft. E tanto per dare un’idea, solo in Toscana, la Fipe/Confcommercio ha stimato in oltre 1.000 le sagre sul territorio toscano, dove ci sarebbe stato un calo di fatturato degli esercizi pubblici del 26,9% per un valore di 43 milioni di euro. Che, per gli accusatori, vuol dire non solo minor guadagni per i ristoratori, ma anche posti di lavoro che saltano. Insomma, una vicenda annosa, che probabilmente è destinata a ripresentarsi da qui a molte altre estati. Chi ha ragione ?
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