Due record storici, quello del fatturato netto, a cifra 188 milioni di euro, e quello dell’utile, a 3 milioni di euro, ma anche l’export a quota 80% del totale, l’importante conferma della Certificazione della produzione 2018 secondo il Sistema di Qualità Nazionale per la Produzione Integrata (SQNPI), a simbolo dell’impegno ambientale e sostenibile del Gruppo Mezzacorona, solidamente nella top 10 dei fatturati tra le aziende del vino del Belpaese, che controlla marchi come Mezzacorona, Rotari, Tolloy, Feudo Arancio-Stemmari, e l’edizione n. 2 del “Bilancio di Sostenibilità”: tra difficoltà climatiche e quindi di produzione, e grandi successi, a fine anno il Gruppo Mezzacorona tira le somme dell’ultimo anno di uno dei gruppi vitivinicoli trentini più importanti e influenti nel mondo della cooperazione. E lo fa, come ogni anno, all’Assemblea Generale al PalaRotari Mezzacorona, la n. 114, dove il presidente Luca Rigotti e dal Direttore Generale Francesco Giovannini hanno rimarcato proprio la crescita del fatturato sui 184 milioni del 2017 dell’1,9%, e quella dell’utile, a +96,7%, sintomo di un anno sì difficile, a causa del clima impazzito, ma anche pieno di soddisfazioni. Come quella dell’ingresso del Gruppo nella graduatoria dell’Ocm Vino 2019, da cui otterrà risorse pari a 2 milioni di euro.
Trattandosi di una realtà cooperativa, un dato fondamentale è quello che riguarda le liquidazioni ai soci che, nel 2018, hanno superato i 56 milioni di euro nonostante proprio le grandi gelate e le violente grandinate che hanno caratterizzato il 2017. Il patrimonio netto consolidato ha toccato i ha toccato i 98,31 milioni di euro, ancora in crescita del 4,6% sul 2017, ad attestare la grande solidità patrimoniale e finanziaria del Gruppo, mentre il cash-flow generato si è attestato a 16,42 milioni di euro, ed i collaboratori del Gruppo, al 31 luglio, erano 479, 7 in più sull’anno precedente.
Per quanto riguarda l’ambito commerciale, Mezzacorona esporta i propri vini in oltre 60 Paesi del mondo, con l’export che costituisce l’80% del volume di affari: forte la presenza negli Stati Uniti, il mercato più importante e strategico, dove opera da più di trent’anni con la controllata Prestige Wine Imports, ma anche in Germania, tramite la controllata Bavaria Gmbh, in Austria e Svizzera, nella Scandinavia, nel Regno Unito, in Canada, nel Benelux, in Russia, in Giappone, in Corea del Sud ed in Cina.
Nonostante il superamento, in qualche modo, al clima “pazzo” del 2017, il Gruppo non sottovaluta il cambiamento climatico che sta avvenendo nel Pianeta, e che sta danneggiando anche e soprattutto il mondo agricolo: da anni ormai Mezzacorona presta un’attenzione particolare alla tutela ambientale, e proprio grazie a quest’ottica ha promosso e ottenuto per la terza volta, dopo il 2016 e il 2017, la Certificazione delle uve prodotte secondo il Sistema di Qualità Nazionale per la Produzione Integrata, tappa fondamentale e necessaria che ha già permesso la Certificazione dei vini e il loro lancio su tutti i mercati internazionali. Una politica, quella di Mezzacorona, tesa a valorizzare il lavoro dei soci conferitori, ma capace di una valenza positiva per l’intero territorio, ruolo che, del resto, ricopre da decenni: è stata la prima azienda in Trentino negli anni Settanta a puntare sulle Doc e a sperimentare con successo le pratiche più avanzate per la produzione integrata.
Va anche ricordato l’apporto della Cittadella del Vino, uno dei luoghi più conosciuti e apprezzati dagli enoturisti, divenuta un punto di riferimento anche per l’offerta turistica del Trentino, con più di 40.000 visitatori all’anno. Dove, accanto al percorso visite, è stata inaugurata la barricaia storica, con il caveau delle migliori annate dei vini Mezzacorona, che si affianca al prezioso caveau della Cantina Rotari, con le bottiglie più pregiate delle annate di Rotari Trentodoc. E per conquistare i wine lovers, soprattutto i desiderati Millennials, è sempre più alta l’attenzione ai social media, dove nascono tendenze e mode, con i tre marchi principali del Gruppo (Mezzacorona, Rotari e Feudo Arancio), che, nelle diverse piattaforme, hanno superato gli 800.000 like.
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