Potrebbe essere un finale dolce, al latte & cioccolato, dove il latte sono i francesi di Lactalis e il cioccolato gli italiani della Ferrero, quello che si profila per la vicenda Parmalat. Un’ipotesi forse azzardata, ma neanche più di tanto. Da Alba infatti liquidano come “illazioni giornalistiche che si autoalimentano” le notizie che parlavano del disinteresse di Ferrero per il gruppo di Collecchio, e rilanciano: “le tre condizioni già indicate per l’ingresso nel capitale di Parmalat: che sia un progetto industriale, che sia di lungo periodo e di stampo italiano”. E il progetto industriale e di lungo periodo, quelli di Lactalis, parrebbe averlo messo sul campo. Certo, non sono italiani. Ma tra Torino e la Francia non sono poi così lontane. Intanto il decreto “anti-Opa” del Ministro dell’Economia Tremonti, che nei giorni scorsi ha dichiarato: “abbiamo intenzione di presentare in Europa, tradotta in italiano, la legge francese”, allungherebbe i tempi per il rinnovo del direttivo di Parmalat. E questo, attendendo gli sviluppi dell’inchiesta per aggiotaggio, per ora contro ignoti, aperta dalla procura di Milano sulla scalata di Lactalis a Collecchio, vuol dire più tempo per trattare.
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