Finirà in Tribunale la disputa tra il Consorzio del Brunello di Montalcino e Gianfranco Soldera, produttore con “Case Basse”, cantina-etichetta mito per molti appassionati nel mondo, che ha subito nel dicembre 2012 lo sversamento delle botti da parte di un ex dipende. Il Consorzio aveva querelato Soldera sulle dichiarazioni del produttore, riportate da Luciano Ferraro sul “Corriere della Sera”, in un articolo del 26 marzo 2013 dal titolo “Troppi misteri sul sabotaggio Brunello, via dal Consorzio” ... Soldera contro tutti: non si difende così un vino”.
Nell’articolo si leggeva, tra le altre cose, che Soldera “accusa il Consorzio di avergli proposto una truffa offrendo vino altrui da imbottigliare come mio ... volevano donarmi vino: avrei dovuto imbottigliarlo come mio, non sapendo da dove venisse. Proposta irricevibile ed offensiva: una truffa al consumatore”.
Parole ritenute “gravissime e lesive”, si legge in una nota del Consorzio del Brunello. E ora il Gip Marina Cristina Mannocci del Tribunale di Milano, ha fissato l’udienza preliminare per il 17 dicembre 2014. Chissà come finirà. E chissà se gli avvocati di Soldera, in qualche modo, faranno leva anche sulle vicende che hanno colpito il territorio ed il nome di uno dei vini italiani più famosi nel mondo, due truffe sventante dalla forze dell’ordine in maggio-settembre 2014.
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