Potrà costare anche il 50% in più della Tarsu, per alcune categorie di imprese, la nuova tassa comunale sui rifiuti e i servizi, la Tares, entrata in vigore dall’1 gennaio in tutti i Comuni d’Italia. Il conto sarà più salato per le aziende dei settori dell’ortofrutta, bar, mense e ristoranti (circa 360.000 imprese). Sono, infatti, queste le attività che la cosiddetta “Legge Ronchi”, tuttora il riferimento normativo per il calcolo della Tares, individua come quelle a maggior contenuto “potenzialmente inquinante”. A essere penalizzate, con rincari compresi tra il 20 e il 50% rispetto a quanto finora pagato con la Tarsu, saranno anche le scuole e le case di cura che, fino a oggi avevano beneficato di tariffe molto contenute. A dirlo è uno studio di Unioncamere, che fa il punto sull’introduzione della nuova tassa sui rifiuti e sulle sue ripercussioni.
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