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G7 al via in Puglia: Italia pronta a sfoderare le sue eccellenze, tra grandi vini e cuochi stellati

Chef Bottura in cucina, etichette-icona nei calici, prodotti Dop e Igp nel piatto (e in “enciclopedia”). Perché, sul bien vivre, non ci batte nessuno 

Se è vero che in politica gli accordi, le strategie e le alleanze nascono molto spesso a tavola, non c’è dubbio che il G7, il Summit dei grandi della Terra, che prende il via oggi in Puglia (sotto la presidenza dell’Italia) non potrebbe godere di uno scenario migliore: a partire dalla location, l’esclusivo e raffinatissimo Borgo Egnazia, concentrato di quell’Italian lifestyle che il mondo ci invidia (architettura total white, piscine, campi da golf, trulli e un lido privato, da anni meta di vacanza di celebrities internazionali, da Madonna ai Beckham, passando per Justin Timberlake). E anche dal punto di vista del food & wine, il nostro Paese è pronto a sfoderare le sue eccellenze, per dimostrare, se ce ne fosse bisogno, che, dal punto di vista di accoglienza e bien vivre, non ci batte nessuno. Così, a cucinare per Biden, Macron, von der Leyen, Trudeau, Sunak & Co., è stato convocato lo chef Massimo Bottura (tristellato Michelin con la sua Osteria Francescana, a Modena, eletta anche miglior ristorante al mondo nel 2016 e nel 2018 dalla prestigiosa classifica The World’s 50 Best Restaurants), che omaggerà la grande tradizione regionale con i menu “Vieni in Italia con me”. Nei calici saranno versate le etichette-simbolo di quell’enologia made in Italy che da anni miete successi a livello internazionale: dalle bollicine - Ferrari Trentodoc, Franciacorta di Bellavista e Cartizze di Villa Sandi - ai grandi rossi, dal Sassicaia di Tenuta San Guido al Tignanello di Antinori, dal Chianti Classico Fontodi a quello di Castello di Volpaia, dal Brunello di Montalcino di Casanova di Neri al Barolo di Ceretto, dall’Amarone della Valpolicella di Masi al Chianti Classico di Boschetto Campacci, e poi i bianchi, dal Vintage Tunina di Jermann al Fiorduva Furore di Marisa Cuomo, dal Trebbiano d’Abruzzo di Masciarelli al Vermentino di Sardegna di Argiolas,  passando per Kerner Aristos di Valle Isarco e il “dolce” Ben Ryé di Donnafugata. Non mancheranno i vini pugliesi, oltre 30 etichette, dal Primitivo Es di Gianfranco Fino al Donna Augusta di Vespa Vignaioli, la griffe del giornalista-viticoltore. Tra i protagonisti a tavola i migliori ingredienti della tradizione del Belpaese, dai formaggi ai salumi, dai dolci al pane (un patrimonio vastissimo di oltre 900 eccellenze racchiuso nell’Atlante Qualita-Treccani, che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida hanno voluto omaggiare ai Capi di Stato, in una speciale limited edition in inglese). Il lato conviviale parte ufficialmente stasera, con la cena offerta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel Castello Svevo di Brindisi, ed il brindisi inaugurale con “Annamaria Clementi” 2015 di Ca’ del Bosco, la super griffe di Franciacorta e della grande spumantistica italiana. La curiosità: insieme a borse e cravatte artigianali tutti i Capi di Stato riceveranno in omaggio un elegante cofanetto contenente una bottiglia di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2012. Unica eccezione saranno quelli per cui il protocollo non prevede alcool, che riceveranno una selezione di etichette Tassoni. Perché in Italia anche la Cedrata diventa un’eccellenza.
I festeggiamenti ufficiali iniziano questa sera, nel suggestivo scenario del Castello Svevo di Brindisi, con la cena inaugurale offerta dal Presidente della Repubblica Mattarella. Per i Capi di Stato di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America - insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen - brindisi di benvenuto con “Annamaria Clementi” 2015 Ca’ del Bosco, tra le bollicine più iconiche del brand di Franciacorta e una delle più belle cantine italiane. Il menu, rigorosamente pugliese, è affidato allo chef Vincenzo Elia di Tenuta Moreno (una delle realtà più note dell’hospitality della regione) e prevede Scorfano con pomodorini fiaschetto di Torre Guaceto ed erbe aromatiche, Tortelli ripieni di gallinella con pesce serra affumicato, per poi proseguire con il Filetto di dentice alle mandorle di Toritto e crema di burrata di Andria; per concludere, crumble di tarallo dolce e ciliegie Ferrovia (varietà originaria delle Murge), seguito da un amaro a base di carciofo, il Carduus Brindisino, e il caffè Fadi, prodotto da una torrefazione artigianale di Francavilla Fontana. Oltre ai vini pugliesi -  il Primitivo Visellio, il rosato Oltremè e il Vermentino Libens, tutti firmati da Tenute Rubino, poi il Fiano di Tenuta Bocca di Lupo, il Furia di Calafuria di Tormaresca  e il Moscato di Trani Estasi di Franco Di Filippo - sarà servito il Ferrari Riserva Lunelli 2015, bollicina simbolo dello stile italiano.
Da domani la regia in cucina passerà poi allo chef Massimo Bottura, che si occuperà dei pranzi e delle cene a Borgo Egnazia: qui il leitmotiv sarà la grande cucina tricolore (e quale miglior modo per perorare, davanti ai grandi della Terra, la sua candidatura a Patrimonio immateriale culturale dell’Unesco?): i menu “Vieni in Italia con me” prevedono grandi piatti della tradizione rivisitati dallo chef, come pesto, lasagne e tortellini.
Si parte il primo giorno con i sapori del sud: Gelato di pomodoro e pane tostato con croccante di pane e foglia d’oro, dalla Campania, e Zuppa di pesce dell’Adriatico, direttamente dalla laguna di Venezia. Poi tappa in Sardegna con il Risotto all’astice blu, fondo di branzino e agrumi, e a seguire, Merluzzo con salsa di olive verdi di Nocellara, capperi di Pantelleria e colatura di alici di Cetara, una specialità siciliana. Il dessert sarà il suo iconico Oops mi è caduta la crostatina al limone, con limoni di Sorrento, bergamotti della Calabria e mandorle di Noto. Il secondo giorno è dedicato al nord: il piatto d’apertura, ispirato alla Liguria, è Come un pesto alla genovese, signature dish dello chef. Si passa in Emilia con altre due ricette che hanno fatto la fortuna di Bottura: La parte croccante di una lasagna, interpretazione creativa del piatto bolognese, e il Tortellino del dito mignolo, servito con crema leggera al Parmigiano Reggiano di Rosola. Immancabile l’omaggio al Piemonte con la Fassona piemontese, servita con salsa al Barolo e tartufo nero estivo d’Umbria. Infine, dolce ai frutti di bosco in crema di latte e vaniglia al profumo di basilico, dal Trentino Alto Adige. Il terzo giorno, prima della partenza, i leader mondiali potranno scegliere liberamente tra una serie di piatti in un pranzo a buffet, come ultimo ricordo dei sapori d’Italia. Ad accompagnare i piatti di Bottura saranno i vini-icona del made in Italy: il primo giorno, oltre alle bollicine di Ferrari e Bellavista, saranno serviti Torre Rosazza Friulano Friuli Colli Orientali 2021, Jermann Vintage Tunina Venezia Giulia 2022, Masciarelli Marina Cvetic Trebbiano d’Abruzzo Riserva 2022, Marisa Cuomo Fiorduva Furore, Marchesi Antinori Tignanello 2021, Brunello di Montalcino Casanova di Neri Tenuta Nuova 2019, Chianti Classico Riserva Boschetto Campacci Ruello 2020 e, per concludere, Passito di Pantelleria Donnafugata Ben Ryé 2022. Il secondo giorno sarà, invece, il turno di Alta Langa Marcalberto, Villa Sandi Valdobbiadene Superiore Cartizze La Rivetta Brut 2023, Vermentino di Sardegna Is Argiolas 2023, Valle d’Isarco Aristos Kerner Alto Adige Valle Isarco 2022, Castello di Volpaia Chianti Classico Riserva 2020, Vigna del Sorbo Gran Selezione 2016 di Fontodi, Masi Valpolicella Superiore Toar 2020, Lambrusco di Sorbara Cavicchioli, Sassicaia 2019 Tenuta San Guido, Barolo Ceretto e, infine, Fattoria Zerbina Scaccomatto. L’ultimo pranzo prima della partenza sarà accompagnato dal Carvinea Eliele Metodo Classico 2013, dal Primitivo del Salento Gianfranco Fino Es Red 2019 e da Donna Augusta di Vespa Vignaioli, prodotto dalle cantine del giornalista-viticoltore Bruno Vespa.
Ingredienti immancabili di tutti i convivi saranno i prodotti made in Italy, come i formaggi Dop e Igp (prima categoria del cibo della Dop economy per fatturato, che valgono il 60% dell'export dei formaggi nazionali, per un valore stimato che sfiora i 3 miliardi di euro). Proprio come “promemoria” delle eccellenze che assaggeranno, anche se solo in minima parte (visto che sono oltre 900 i prodotti Dop, Igp e Sgt del nostro Paese) i Capi di Stato riceveranno l’Atlante Qualivita-Treccani, versione speciale dell’enciclopedia che raccoglie il patrimonio agroalimentare made in Italy, con prefazione della Premier Giorgia Meloni e del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

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