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ANALISI

Gallup: il 63% degli americani beve alcolici. Reddito e religione le variabili più importanti

Media stabile negli ultimi anni, la birra, preferita dal 35% dei consumatori, batte ancora il vino, preferito dal 31%. Corrono gli spirits
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I consumi degli americani secondo Gallup

La percentuale di americani sopra i 18 anni che, negli ultimi due anni, hanno consumato alcol, è del 63% (mentre il 36% si definisce completamente astemio), ma sale al 65% se si considerano solo i maggiori di 21 anni, età legale per bere in qualsiasi Stato Usa. A dirlo l’ultimo sondaggio di Gallup, che vanta forse la serie storica più completa sul rapporto tra alcol e americani, a cui ha chiesto per la prima volta se avessero avuto occasione di bere vino o birra, o se invece fossero astemi, addirittura nel 1939. Da allora, la percentuale di bevitori più bassa fu registrata nel 1955 (55%), e la più alta negli anni Settanta, quando era costantemente intorno al 71%. Negli ultimi anni, invece, la media non si è mai discostata troppo dal 63% registrato anche nell’ultima rilevazione.

Gallup, inoltre, conferma quanto emerso anche da altre rilevazioni: è il reddito a guidare i consumi degli americani. Secondo i dati 2021/2022, infatti, l’80% degli over 18 che vivono in famiglie che guadagnano più di 100.000 dollari l’anno, contro il 49% di chi vive con un reddito familiare inferiore ai 40.000 dollari. Il tasso tra i redditi medi è giusto a metà strada, ossia al 63%. Allo stesso modo, il consumo di alcol differisce anche in base al livello di istruzione: chi si è laureato (76%) o specializzato (75%) è più propenso a bere rispetto a chi ha un’educazione universitaria (65%) e a chi non ha frequentato l’università (51%).

Un altro fattore fondamentale è la religione, o meglio la religiosità del consumatore. I maggiorenni che frequentano la chiesa, o un altro luogo di culto, ogni settimana (50%) hanno meno probabilità rispetto ai frequentatori occasionali (63%) o ai non credenti (69%) di bere alcolici. Al contrario, la fede religiosa non è un fattore importante rispetto all’uso di alcol: i protestanti sono quelli che bevono meno negli Stati Uniti, ma si tratta comunque di una percentuale del 60%, solo di poco inferiore al 68% registrato tra i cattolici statunitensi e al 67% tra i non credenti.

Se reddito e religiosità rappresentano variabili di grande impatto sui consumi di alcol, lo stesso non si può dire per il sesso: il 66% degli uomini contro il 61% delle donne. Inoltre, il consumo di alcol è più comune tra i giovani che tra i più anziani, ed è evidente quando l’analisi è limitata a coloro che hanno l’età legale per bere: il 60% degli adulti di età compresa tra i 18 e i 29 anni dichiara di bere, ma il tasso è del 71% tra quelli di età compresa tra i 21 e i 29 anni. Grosso modo la stessa percentuale registrata per la fascia 30-49 anni (70%), ben superiore al tasso di chi ha 50-64 anni (64%) e più di 65 anni (54%).

Guardando ai più grandi gruppi razziali ed etnici degli Stati Uniti, i bianchi di età pari o superiore a 18 anni (68%) hanno maggiori probabilità rispetto ai pari età ispanici (59%) o neri (50%) di bere alcolici, e anche guardando alla serie storica di Gallup, i dati confermano che gli adulti bianchi sono stati costantemente più propensi a bere rispetto a ispanici e neri, mentre il tasso tra gli ultimi due gruppi è statisticamente molto simile.

Nel complesso, i bevitori statunitensi hanno riferito di aver consumato, nel 2022, una media di quattro drink a settimana, cifra che sale a sei drink a settimana in media per i bevitori più regolari, ossia quelli che hanno bevuto almeno un drink nell’ultima settimana. In particolare, alla domanda su quante bevande alcoliche di qualsiasi tipo avessero bevuto negli ultimi sette giorni, un terzo dei bevitori (34%) ha dichiarato di non aver bevuto nulla, circa la metà (53%) ha dichiarato di aver bevuto da uno a sette drink, mentre il 12% ha riferito di consumare otto o più drink, con una media quindi di più di uno al giorno. Infine, la birra, che, per moltissimi anni, è stata la bevanda preferita dai bevitori statunitensi, citata da quasi la metà come l’alcolico bevuto più spesso, è ancora oggi in testa, ma con un margine più sottile, di appena 4 punti percentuali sul vino: 35% contro 31%, secondo il sondaggio del 2022 (solo nel 2005 il vino riuscì a superare la birra, 39% a 36%, ndr), mentre con il 30% delle preferenze gli spirits raggiungono il loro massimo storico.

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