02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Garantire a tutti il cibo necessario: ecco la sfida del nuovo secolo, al centro dell’ultimo libro dell’europarlamentare Paolo De Castro, “Cibo - La sfida globale”, presentato ieri dalla Cia. Focus: la collaborazione tra agricoltori Cia e Libera

Garantire a tutta la popolazione mondiale il cibo necessario è la vera nuova sfida del secolo. Una sfida che richiede politiche agroalimentari e commerciali integrate e coordinate a livello nazionale e internazionale, oltreché soluzioni comuni per la lotta contro lo spreco alimentare e il miglioramento della sostenibilità della produzione agricola. Questioni urgenti, che l’europarlamentare Paolo De Castro ha messo al centro del suo ultimo libro, “Cibo - La sfida globale”, pubblicato da Donzelli Editore, presentato ieri a Roma dalla Cia - Confederazione italiana agricoltori che, del pensiero dell’eurodeputato, condivide parole ed obiettivi. “Oggi più che mai - ha esordito il presidente Cia Dino Scanavino, aprendo il dibattito sul libro di De Castro - è necessario approfondire i temi legati alla food security e all’approvvigionamento alimentare. Lotta agli sprechi, politiche di commercio internazionale, scarsità di terre ed acqua, rapporto tra agricoltura, ambiente e clima, ricerca e innovazione. Sono questi i nuovi orizzonti del settore agricolo. Per questo è molto importante che le istituzioni, complice anche l’occasione di questo Expo, rimettano al centro dell’agenda cibo e agricoltura, promuovendo politiche capaci di garantire negli anni la sicurezza alimentare globale”.
Il volume di Paolo De Castro coglie, fin dal titolo, la riflessione necessaria sulla connessione tra le politiche della produzione agricola a quelle alimentari e, ancora, a quelle del consumo nell’era della globalizzazione. Questo approccio “di sistema” al cibo non solo è un orizzonte utile per capire meglio la quantità di temi che in questi mesi stanno emergendo da Expo 2015, ma offre anche spunti per andare oltre e guardare agli obiettivi dello “sviluppo sostenibile” e di una “global food policy” che oggi si traduce nelle decisioni dell’Assemblea generale dell’Onu nell’aggiornamento degli Obiettivi del Millennio. Dagli equilibri di potere dentro la filiera alimentare, fino all’affermarsi di nuove potenze agricole, dai casi di successo di lotta alla fame come il progetto brasiliano “Fome Zero” alla centralità della conoscenza per l’agricoltura del presente e del futuro, il libro di De Castro raccoglie una quantità di casi e li inquadra in una teoria coerente, offrendo idee per l’agenda agricola post-2015.
Partendo dal cibo come fatto globale, sia in termini concettuali che di processi produttivi ormai dislocati in tutto il mondo, il volume ha il pregio di offrire una visione d’insieme e di lungo periodo delle principali sfide che la produzione agricola e alimentare si trovano davanti.
“Sfide enormi in prospettiva futura. Basti pensare per esempio - ha spiegato De Castro - al trend di produttività dei terreni: per oltre vent’anni è cresciuto ogni anno del 3%, mentre da qualche anno è fermo intorno all’1%. E’ chiara quindi l’importanza degli investimenti nella ricerca agricola. Per arrivare a produrre di più e meglio, inquinando di meno, e garantendo al contempo sia la sostenibilità ambientale che la sostenibilità economica delle imprese agricole”. Ma non è l’unica questione. “Il tasso di crescita della domanda è ormai superiore al tasso di crescita dell’offerta alimentare. Paesi come Cina, India e Sud Corea hanno già messo in pratica da anni il “land grabbing”, ovvero l’accaparramento di terra fuori dai propri confini per poter far fronte all’aumento della domanda alimentare della propria popolazione. E poi c’è la biodiversità e l’intensivizzazione sostenibile. Per trovare il giusto equilibrio tra le necessità della produzione e quelle degli ecosistemi è necessario incrementare i livelli di conoscenza nella gestione efficiente delle risorse. In tal senso - ha proseguito il parlamentare europeo - il settore agricolo può essere un laboratorio per analizzare e trovare soluzioni all’interno del rapporto tra uomo e ambiente naturale. Senza dimenticare i cambiamenti climatici che mettono l’agricoltura di fronte alla duplice prova di mitigare l’impatto e di adattarsi ai nuovi scenari e che quindi impongono disponibilità di tecnologie e soluzioni anche a basso costo, che possano diffondersi anche nelle agricolture più povere del pianeta. C’è infine il tema dello spreco alimentare, che in qualche modo è connesso a quello della conoscenza e che, nonostante abbia implicazioni sia in termini di food security che di dissipazione delle risorse naturali - ha concluso de Castro - finora ha ricevuto ben poche risposte in termini di soluzioni politiche”.
Sulla stessa linea il presidente nazionale della Cia: “bisogna mettere un punto allo spreco di cibo. A livello globale la situazione è drammatica, con ben 1,3 miliardi di tonnellate di cibo che finiscono in discarica e che invece potrebbero essere usati in prospettiva per far fronte ai bisogni dei 795 milioni di persone nel mondo che sono cronicamente sottoalimentate o malnutrite”. Sempre con l’obiettivo della food security “bisogna poi lavorare per favorire l’aumento della produttività agricola sostenibile nei Paesi più poveri. Per sconfiggere l’emergenza alimentare e combattere la povertà, in un mondo in cui il 70% degli 1,4 miliardi di persone che vivono in povertà assoluta risiede in aree rurali, è necessario promuovere investimenti in progetti irrigui e infrastrutturali - ha concluso Scanavino - garantendo l’accesso dei piccoli agricoltori al mercato dei fattori, a partire dalla terra e dal credito. Bisogna dire basta al consumo di suolo. Mai più rubare un ettaro di terra all’agricoltura. I terreni fertili li dobbiamo custodire”.

Focus - La collaborazione tra gli agricoltori Cia e Libera: un nuovo capitolo
Prosegue la lunga e proficua collaborazione tra la Cia - Confederazione italiana agricoltori e l’associazione Libera, come hanno annunciato il presidente Dino Scanavino e Don Luigi Ciotti, nell’incontro che ha sancito la partecipazione alla giornata di mobilitazione proposta dalla campagna “Miseria Ladra”, organizzata da Libera e da una rete di associazioni per la “Giornata mondiale per l’eradicazione della povertà” in tutta Italia, il 17 ottobre, oltre che all’iniziativa del 29 ottobre a Expo “Venti Liberi”. Nell’incontro Don Ciotti e Scanavino hanno anche deciso di rafforzare ulteriormente le relazioni tra il Gruppo Abele e Ases, la Ong della Confederazione, già partner in diversi progetti di cooperazione in alcuni Paesi in via di sviluppo.
La collaborazione tra Cia e Libera è iniziata nel 2001, anno della fondazione della prima cooperativa “Placido Rizzotto” nel palermitano, ed è stata sancita nel 2008 da un protocollo d’intesa con cui la Confederazione si impegna “attraverso le sue strutture e i suoi tecnici” a fornire “consulenza e assistenza alle cooperative e ai soci del progetto Libera Terra nella gestione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata”.
L’obiettivo comune è quello di ripartire dall’agricoltura per proporre un modello di sviluppo alternativo alla logica del sopruso e del ricatto. Dimostrare che ciò che la mafia ha sottratto alla collettività, con la violenza e l’intimidazione, può essere restituito alla società civile e può creare, attraverso il lavoro sui terreni agricoli “liberati”, nuove opportunità di sviluppo e di occupazione e un sistema produttivo basato sulla qualità.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli