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INVESTIMENTI ALTERNATIVI

Genagricola, la più grande azienda agricola italiana, investe sulle foreste secolari. In Romania

Già proprietaria nel Paese di 5.000 ettari coltivati e la cantina Dorvena, la holding agroalimentare di Generali Italia acquista altri 1.770 ettari

Due foreste naturali, “De Fay” e “Deleni”, che contano un totale di 1.770 ettari di suolo nel Nord-Est della Romania, tra querce, tigli, faggi, frassini, ciliegi, aceri, carpini ed altre numerose specie, centinaia di migliaia di piante di grandi dimensioni presenti da decenni e, in diversi casi, secoli, in una sorta di riserva naturale, non progettata dall’uomo, ma sviluppatasi autonomamente nel tempo, garantendo così il massimo grado di biodiversità: è solo l’ultimo investimento “alternativo” di Genagricola, la holding agroalimentare di Generali Italia e la più grande azienda agricola italiana, che torna a investire nel Paese dove già nel 2002 aveva acquistato due vaste Tenute a Nord-Ovest per un totale di 5.000 ettari di superficie coltivata, ed una cantina, Dorvena, e, come in passato, a puntare sulla silvicoltura, uno degli investimenti di lungo termine meno soggetti a oscillazioni di mercato, per gestire il quale ha costituito la società Genagricola Foreste.
“Questa operazione è in linea con il nostro core business. Si tratta, infatti, di un investimento di lungo periodo, soggetto a minime oscillazioni nel tempo, con buoni rendimenti annui, sostenibile e rinnovabile - spiega Giancarlo Fancel, presidente Genagricola e Chief Financial Officer di Generali Italia - un’acquisizione che segue uno dei valori cardine che ci guida nella gestione di Genagricola: la sostenibilità. Da un lato abbiamo la possibilità di tutelare un patrimonio unico e affascinante, del tutto naturale e ricco di biodiversità, dall’altra di condurre un investimento di lungo termine con un forte impatto ambientale positivo”.
“Abbiamo colto questa opportunità di investimento in primo luogo perché ci consente di tornare a investire in un settore come la silvicoltura, dove Genagricola è stata già presente in Italia, seppur con appezzamenti più modesti - spiega Alessandro Marchionne, ad di Genagricola - ed in secondo luogo perché, con l’esperienza maturata sul territorio romeno dalle altre aziende del Gruppo, abbiamo constatato come questi investimenti siano vincenti in un’ottica di lungo periodo”.
Le foreste, in costante diminuzione dall’Ottocento, costituiscono uno degli ecosistemi indispensabili per contrastare il cambiamento climatico, sono risorse sostenibili, potenzialmente infinite. Attraverso una manutenzione rigorosa e controllata, sarà possibile valorizzare questa risorsa naturale, spiega la holding, rispettando la rigorosa normativa della Romania in materia di taglio degli alberi. Un sistema compatibile con la domanda di legname che cresce in modo verticale in tutto il mondo; le stime dicono che nel 2030 supererà la soglia dei 2,5 miliardi di metri cubi l’anno, con Europa e Stati Uniti in pole position: si parla di quasi il 30% in più rispetto a oggi. Da ciò l’attenzione di Genagricola per questa forma di investimento, assimilabile alle altre asset class.
Con un fatturato 2017 di oltre 56 milioni di euro, (+ 6% sul 2016), Genagricola si compone di 23 aziende in Italia e 2 all’estero, per un totale di 13.000 ettari coltivati. Quattro sono le aree in cui opera: Allevamento, Colture erbacee, Produzione di energia rinnovabile e Viticoltura. Quest’ultima comprende 7 aziende in Italia (con i marchi Borgo Magredo, Bricco dei Guazzi, Costa Arènte, Gregorina, Poggiobello, Solonio, Tenuta Sant’Anna, Torre Rosazza, Vineyards V8+ e 1 in Romania (Dorvena). I suoi principali mercati esteri sono Germania, Usa, Uk, Canada e Cina.

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