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DAL 10 AL 12 GIUGNO

Gennaro Esposito: “noi chef stiamo facendo quadro sulla candidatura Unesco della cucina italiana”

Così, a WineNews, aspettando la “Festa a Vico”, “La Repubblica del Cibo” che riunirà un vero e proprio “Parlamento” mondiale di cuochi a Vico Equense

“Gli chef italiani stanno facendo quadrato attorno alla candidatura della cucina italiana all’Unesco. Un’opportunità imperdibile di valorizzare l’arte dello chef e la grande sapienza delle nostre tradizioni che è nelle case e nella memoria. E che merita di essere sempre di più ripresa, sdoganata e raccontata nel modo giusto, soprattutto all’estero, dove spesso i piatti italiani subiscono quelle operazioni di lifting che snaturano la vera essenza della nostra cucina”. Così, a WineNews, Gennaro Esposito, il grande chef stellato del ristorante Torre del Saracino, a Seiano, a Vico Equense, il suo Paese, che lo “Chef Mentor” 2020 della Guida Michelin, universalmente riconosciuto come una guida sicura e prolifica per i giovani chef, ha reso famosa in tutto il mondo. E che resta il cuore della sua cucina, che, nella sua lunga e prolifica carriera, lo ha visto aprire ristoranti o realizzare consulenze a Milano, con, da ultimo, il Caruso al Grand Hotel et de Milan, ad Ibiza, a Capri, in Umbria, con il nuovo progetto, aperto quest’anno, dell’Evo Bistrot di Centumbrie by Gennaro Esposito con la famiglia Cinaglia Menicucci, sul Lago Trasimeno, o in Francia. Ma tornando a Vico, è qui che oltre 20 anni fa, è nata la mitica “Festa a Vico”, che, dal 10 al 12 giugno, porterà nella Penisola Sorrentina i più grandi chef al mondo e le nuove promesse, per far conoscere ed assaggiare a tutti la loro alta cucina, rendendola accessibile e democratica come in una vera e propria “Repubblica del Cibo” (ci sarà anche WineNews, ndr). Alta cucina che, per Gennarino Esposito, vuol dire un grande amore per la sperimentazione partendo dalle sue origini: la Campania Felix.
La “Festa a Vico” animerà le strade, i palazzi, il lungomare di Vico Equense e di Seiano celebrando valori, cultura e luoghi a sostegno di nobili cause benefiche, con piatti firmati da grandi chef italiani e internazionali, degustazioni, riflessioni e incontri con amici vecchi e nuovi. Il 10 giugno si parlerà di “Esperienze Gastronomiche al Vertice: la candidatura della cucina italiana come Patrimonio dell’Umanità”, con chef Esposito, Maddalena Fossati, direttore “La Cucina Italiana”, ed alcuni chef internazionali. Ma anche di “Vino al bivio: Cambio di consumi e di trend” con il Master of Wine Gabriele Gorelli e alcuni dei più importanti F&B manager del panorama italiano. Vino, cui saranno dedicati wine tasting e masterclass “Quel Vino a Vico”, da “Cornelissen vs Roagna”, condotto dai produttori Frank Cornelissen e Luca Roagna, a “Vini Contemporanei da Vitigni Antichi” con i Master of Wine Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo e cantine come Mura Mura, Feudo Montoni, Valle dell’Acate, Alois Lageder, Cantine Di Meo, Girlan, Cantina di Carpi e Sorbara, Andrea Felici, Brigaldara, e Cooperativa 5 Terre, dai vini della tedesca Dr Loosen, a “L’Italia s’è desta (i vitigni bianchi classici italiani con oltre 10 anni di invecchiamento)” dall’Etna Bianco di Salvo Forti e I Vigneri al Verdicchio dei Castelli di Jesi di Fattoria San Lorenzo, dal Soave di Graziano Pra alla Malvasia Istriana di Damijan Podversic, dal Timorasso di Walter Massa al Greco di Tufo e al Fiano di Avellino di Pietracupa.
Ma, soprattutto, grazie allo chef Gennaro Esposito a Vico si riunirà un vero e proprio “Parlamento” di chef per la “Cena delle Stelle”, la tradizionale cena di gala benefica, in collaborazione con La Cucina Italiana e Associazione Le Soste, dedicata a “Bites of Italy, la celebrazione della cucina italiana” per sostenere la candidatura della “Cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale” a Patrimonio Immateriale Unesco: da Christophe Pelé (Le Clarence, Parigi, due Stelle Michelin) ad Antonio Iacoviello (Gucci Osteria, Tokyo, una Stella Michelin), da Katsu Nakaji (Hatsune Sushi, Tokyo, due Stelle Michelin) ad Alvaro Clavijo (El Chato, Bogotà, n. 2 nel “Latin America’s 50 Best Restaurants”), da Narda Lepes (Miglior Chef Donna dell’America Latina 2020 con il Narda Comedor, Buenos Aires), a Paola Gualandi (Noor, Cordoba, tre Stelle Michelin), da Martin Dalsass (Talvo, St. Moritz, una Stella Michelin) a Tomaz Kavcic (Gostilna Pri Lojzetu, Vipava, una Stella Michelin), e, tra i tanti italiani, da Pino Cuttaia (La Madia, Licata, due Stelle Michelin) ai fratelli Chicco e Bobo Cerea (Da Vittorio, Brusaporto, tre Stelle Michelin), da Alessandro Negrini (Aimo e Nadia, Milano, una Stella Michelin) a Gaetano Trovato (Arnolfo, Colle Val d’Elsa, due Stelle Michelin), da Anthony Genovese (Pagliaccio, Roma, due Stelle Michelin) a Domenico Candela (George’s Restaurant, Napoli, due Stelle Michelin), da Giancarlo Morellli (una Stella Michelin) a Cristiano Tomei (L’Imbuto, Lucca), da Claudio Sadler (una stella Michelin) a Davide Oldani (D’O, Cornaredo, due Stelle Michelin), da Maicol Izzo (Piazzetta Milù, Castellammare, due Stelle Michelin) ad Emanuele Scarello (Agli Amici, Udine, due Stelle Michelin), da Andrea Aprea (Andrea Aprea, Milano, due Stelle Michelin), ai talentuosi pasticceri dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani (Ampi) come Carmine Di Donna, Gabriele Vannucci, Cesare Murzilli, Fabrizio Camplone, Carmen Vecchione, Salvatore De Riso, Roberto Cantolacqua, Antonio Daloiso, Paolo Sacchetti, Imma Iovine, Benito Odorino, Armando Palmieri, Antonino Maresca, Salvatore Gabbiano e Michele Cannavacciuolo.
L’11 giugno, invece, con Allumeuse Communication si parlerà di “Evoluzione e nuove tendenze del F&B nell’hôtellerie”, e di “ Agrifood: storia, evoluzione e sostenibilità” con una Lectio Magristralis di Matteo Lorito, Rettore dell’Università di Napoli Federico II. Masterclass saranno dedicate a “I Vini Vulcanici”, dal Lacryma Christi del Vesuvio di Villa Dora alla Falanghina dei Campi Flegrei delle Cantine Astroni, dalla Malvasia di Caravaglio, all’Etna Rosso di Pietradolce ed al Soave di Inama, tra gli altri. Ma ci sarà anche una verticale della Cantina Terlano guidata da Klaus Grasser con il Nova Domus Terlaner Cuvée Riserva 2018, 2008 e 1998. E una Champagne Experience con Maison Lallier. Ecco, quindi, “La Repubblica del Cibo”, il momento più pop dell’evento nelle pittoresche vie e piazze di Vico ricche di delizie culinarie preparate con maestria da oltre 200 chef provenienti da tutta Italia in versione street food e non solo. E nell’atmosfera magica della Torre del Saracino, 15 tra i talenti emergenti più promettenti della cucina italiana si riuniranno per offrire ai giornalisti e agli appassionati un’esperienza culinaria indimenticabile, nella quale i loro piatti più iconici saranno accompagnati da alcuni dei migliori vini italiani: da Angelo Bonfitto (Ristorante Zù, Riva di Solto) a Annibale Alessio Nocerino (Locanda Nonna Rosa, Somma Vesuviana), da Arianna Gatti (Forme Restaurant, Brescia) a Carlotta Delicato (Delicato Ristorante, Contigliano), da Daniele Rebosio (Hostaria Ducale, Genova) a Erika Gotta (La Bursch, Oretto Inferiore), da Federico Rovacchi (Baita Pié Tofana, Cortina d’Ampezzo) a Francesco Colantonio (La scalinatella, Positano), da Guido Paternollo (Pellico 3 Milano, Milano) a Nicola Bonora (Motelombroso, Milano), da Sabrina Macrì (Bistrot Aimo e Nadia, Milano) a Stefano Zanini (Ristorante Mos, Desenzano del Garda) ed a Tommaso Zoboli (Ristorante Patrizia, Modena).
Il 12 giugno, infine, con “Quell’ abbinamento a Vico” alcuni tra i più importanti sommelier italiani racconteranno il loro abbinamento del cuore a giornalisti e appassionati, da Tomas Kavcic, del ristorante Pri Lojzetu a Vipava (tra i primi chef a conquistare una stella Michelin in Slovenia) ad Alfredo Buonanno, del Kresios a Telese (“Miglior Sommelier” dalla Guida ai “Ristoranti d’Italia” 2028 de L’Espresso), da Matteo Zappile, del Pagliaccio di Roma (“Miglior Sommelier d’Italia” 2014, “Miglior Servizio di Sala” 2015 e Grand Officier des Ordre des Coteauxdu Champagne nel 2019), a Mara Severin, dell’Essenza di Terracina, 1 stella Michelin (con una cantina che conta 800 etichette tra Italia, Francia, Spagna e Germania), da Francesco Cioria, del San Domenico di Imola (“Miglior Sommelier d’Italia” per “Best Italian Wine Awards” 2016, premiato, nel 2019, dall’AcadémieInternationale de la Gastronomie) a Clizia Zuin, dell’Atto di Vito Mollica di Firenze (“Miglior Sommelier Italiano Donna” 2019, nella Top Ten 2020 delle wine influencer), da Michela Vitale, del Charleston di Palermo (ex head-sommelier allo stellato Gagini di Palermo e al bistellato Duomo di Ciccio Sultano a Ragusa Ibla), a Gianni Piezzo, dello stellato La Torre del Saracino, da Patrizio Prizzi, dell’Idylio by Apreda di Roma (wine director del ristorante 1 stella Michelin, premio “Best of Award of Excellence” 2022 di “Wine Spectator”) a Francesco Aldieri, dell’Acquolina di Roma (head sommelier del ristorante romano, 2 stelle Michelin), fino a Luca Caruso, del Signum di Malfa Salina (dove, in 20 anni, ha realizzato una cantina con ben 1.200 etichette. Infine, “Il Cammino di Seiano”, nello stupendo scenario del lungomare della Marina di Seiano, dove oltre 75 chef stellati e altre importanti realtà italiane racconteranno e faranno assaggiare le loro specialità. Fino al momento più goloso della “Festa a Vico”: “Dessert Storm”, con 50 maestri pasticceri.
In 20 anni la “Festa a Vico” ha donato oltre 250.000 in beneficenza. Il ricavato di questa edizione sarà destinato a realtà come Associazione Oltre il Guscio” Odv Moiano di Vico Equense, Fondazione Umberto Veronesi Ets, Fondazione Sostenitori Ospedale Santobono Ets, Alts Italia Ets Odv - Associazione per la Lotta ai Tumori del Seno, Never give up - Associazione per lo studio e la cura comportamenti alimentari onlus, La Bottega dei Semplici Pensieri Odv, Associazione Pandora Artiste Ceramiste e Oltre il Guscio Odv.

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