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GIANCARLO CASELLI E AGROMAFIE

Giancarlo Caselli a WineNews: “una nuova normativa che stringa i freni sui reati agroalimentari”

L’ex procuratore di Palermo: “con meno spazi per l’illegalità, meno opportunità per la mafia, nell’agroalimentare c’è molto da guadagnare”

Il fenomeno delle agromafie, salito alla ribalta delle cronache negli ultimi anni, non è che l’ennesima dimostrazione di come la mafia sia capace di infilarsi tra le pieghe di qualsiasi settore economico e produttivo del Belpaese. A maggior ragione se non ha sviluppato i giusti anticorpi, e se presenta debolezze strutturali in tal senso, come racconta a WineNews, da Collisioni, Giancarlo Caselli, ex procuratore di Palermo e autore, tra gli altri, di “C’è del marcio nel piatto!”, un viaggio nei tanti buchi neri della filiera agroalimentare con l’introduzione di Carlo Petrini. “Ci vorrebbe una nuova normativa per quanto riguarda i reati agroalimentari - dice Caselli a WineNews - che stringa i freni, che oggi sono decisamente rilassati. Con i freni stretti, e con meno spazi per l’illegalità, si ridurrebbero anche le opportunità della mafia, che oggi sono tante, tantissime, perché nell’agroalimentare c’è molto da guadagnare, soprattutto usando carte truccate. E proprio perché la normativa è vecchia e deve essere riformata la mafia in questo mondo ha anche poco da rischiare: un brodo ideale di coltura per i mafiosi, e difatti se non si cambia qualcosa anche sul piano normativo, magari riprendendo il progetto di legge elaborato dalla Commissione Orlando, che però è rimasto lì, altrimenti rischiamo di girarci intorno senza risolvere nulla”. Senza dimenticare che quello delle agromafie è un fenomeno che se ne trascina dietro altri, ancor più drammatici, in cui ad uscire sconfitta è l’umanità. “La mafia ha un unico punto di riferimento - aggiunge Caselli - che è il proprio interesse egoistico, scavalcando, calpestando chiunque altro, sfruttando. E quindi il traffico di esseri umani, e quindi il caporalato, che sono delle vere e proprie piaghe purulente, e la mafia in queste piaghe purulente c’è sempre”.

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