
Infine, è arrivata dalla celebre Maison della moda made in Italy la conferma ufficiale dei rumors che, quest’estate, hanno fatto il giro dei media mondiali (compresa WineNews): Giorgio Armani, il più grande stilista italiano, ha comprato La Capannina di Forte dei Marmi, il più famoso locale italiano, dagli eredi di Gherardo Guidi, che con la moglie Carla, ha gestito il locale negli ultimi 50 anni. E che, fondato nel 1929 da Achille Franceschi - che decise di ripulire un vecchio capanno sulla spiaggia della Versilia e dotarlo di un banco per servire bevande e pasticcini, un grammofono a manovella per intrattenere i clienti con la musica e alcuni tavolini sui quali giocare a carte - e diventato, in poco tempo, meta di intellettuali, per poi trasformarsi in palcoscenico di culto per le star della musica italiana e internazionale, dopo quasi un secolo cambia proprietà, con l’accordo raggiunto per l’acquisizione da parte di “Re Giorgio” per una cifra che resta ancora top secret (12-15 milioni di euro, quella che circola, ndr).
Giorgio Armani è da sempre legato a Forte dei Marmi, località scelta come rifugio personale e luogo di vacanza dallo stilista, ricco di ricordi. Qui negli Anni Sessanta conobbe il suo amico e socio Sergio Galeotti, architetto e stilista co-fondatore del marchio Giorgio Armani. “Questa acquisizione rappresenta un gesto affettivo, un ritorno alle origini e un tributo alla tradizione italiana”, spiega un comunicato stampa, in cui si specifica che la nuova gestione sarà operativa dal 2026.
Si apre, dunque, un nuovo capitolo di storia per La Capannina che, da sempre, e in particolare grazie ai proprietari, dal 1977, Gherardo Guidi (scomparso nel 2024) e la moglie Carla, non è solo la meta per eccellenza di chi ama ballare a partire dai vip più famosi: vi si sono esibiti artisti come Édith Piaf e Patty Pravo, da Ray Charles a Peppino di Capri, da Fred Bongusto a Gloria Gaynor; tra i suoi tavoli si sono seduti intellettuali come Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti e Primo Levi, e hanno ballato molti nobili, come i Della Gherardesca dalla vicina Maremma, e industriali, dagli Agnelli ai Barilla, dai Marzotto ai Moratti, tra disco music e cocktail che hanno fatto la storia della mixology italiana come il Negroni, dagli anni del boom economico agli Anni Novanta di film-cult come “Sapore di mare” di Carlo Vanzina con Jerry Calà, e canzoni come “Sapore di sale” di Gino Paoli, fino ai giorni nostri con l’ironia tutta toscana di Giorgio Panariello e non solo. Senza dimenticare la cucina italiana e i suoi chef più famosi, e il vino italiano e le sue cantine più note, da anni “di casa” nella sua pista grazie a “A tavola sulla spiaggia”, storico evento che celebra il rito del “pranzo in bagno”, con il Concorso internazionale di enogastronomia, ideato da Gianni Mercatali, “una vita da comunicatore di cibo, vino e stile di vita” (come raccontano nel volume firmato a quattro mani con il “Gastronauta” Davide Paolini, “A tavola vista mare”).
“È un gesto d’amore per il paese, farà un ottimo lavoro e sarà in grado di riportare il locale agli antichi fasti”, ha commentato Bruno Muzi, sindaco di Forte dei Marmi, che, recentemente, ha visto un’altra grande acquisizione con Leonardo Maria Del Vecchio, presidente Ray-Ban, marchio di punta di EssilorLuxottica, di cui è Chief Strategy Officer e presidente, investire nel Twiga. E nello stile italiano, di cui la Versilia è un’icona (come abbiamo raccontato in un video).
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