L’approccio, gli atteggiamenti e il consumo dell’alcol tra i giovani, ricerche e riflessioni cliniche sul vino e la dieta mediterranea, per capire se, tra neo-proibizionismo e tassi alcolemici, il vino è davvero in un vicolo cieco. Sono gli atout di “Wine in moderation: i dati di consumo comparativi del progetto paneuropeo di educazione e prevenzione”, convegno promossa da Fondazione Masi, Federvini, Unione Italiana Vini, di scena il 2 ottobre all’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona.
Promosso nel progetto paneuropeo “Il vino è moderazione - Wine in moderation”, e condotto dal presidente della Fondazione Masi Isabella Bossi Fedrigotti, parteciperanno importanti personalità del mondo politico, del vino e della ricerca: dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia al presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia, dal presidente dell’Unione Italiana Vini Andrea Sartori al vice presidente della International Organisation of Vine & Wine Peter Hayes, fino ad Alessandro Mazzucco, rettore dell’Università degli Studi di Verona, Francesco Orlandi, gastroenterologo dell’Università di Ancona e Scienze viticole ed enologiche Università di Torino, Enrico Tempesta, presidente del laboratorio scientifico dell’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool, il portavoce di “Wine in moderation” George Sandeman, che è a Verona per ricevere uno dei più prestigiosi premi internazionali del vino, quello Masi.
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