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GIOVANI & VINO: COSA NE PENSA IL DJ E CONDUTTORE DI KITCHEN (MTV) ANDREA PEZZI

Indagini alla mano, il rapporto fra il vino e i giovani non è dei più facili. E delle difficoltà di relazione, e di comunicazione, tra il mondo del vino e quello dei giovani, si parlerà il 13 ottobre nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Siena in un convegno nazionale, organizzato dall’Enoteca Italiana. Un'idea originale ce l'ha Andrea Pezzi, giovane dj protagonista su Internet e sullo schermo di MTV, che ai giovani parla tutti i giorni. Per lui, che non crede "nei mondi in genere", il vino è "un'ideale pausa" in una vita trascorsa fra i meandri del web e la televisione. "Una sorta di vacanza mentale", a contatto "con una grande cultura legata alla terra, con lavori che raramente, in questi anni, capita di trovare. Il vino è una bevanda unica, nella quale c'è qualcosa di magico e addirittura di teologico". Parola di un giovane.


Come vede il rapporto fra i suoi coetanei e il vino?
"Credo che non sia facile. Più che altro perché, prima di entrare in contatto con il vino, bisogna avere passato un certo numero di crisi esistenziali. Nel senso che, prima, c'è da impegnarsi a lungo per imparare e capire che la vita è diversa da quella che si è conosciuta fra le braccia della mamma. Alle prese con un problema come questo, i giovani fanno fatica a cogliere un concetto di piacere estetico. E poi, non tutti superano l'adolescenza e gli anni successivi in modo costruttivo".


Vuol dire che qualcuno rischia di essere tagliato fuori?
"Sono più ottimista. Credo che finita l'enfasi della globalizzazione, torneremo tutti a porci domande sull'estetica, sulla filosofia..."


E sul vino...
"Sì. Un qualcosa dal quale sono molto affascinato, come 28enne che crede di avere risolto i problemi dei quali parlavamo".


Pensa che parlare di vino ai giovani possa fare bene per creare una cultura del “bere sano” o crede che possa indurre i giovani adulti all’alcolismo?
"Credo che faccia assolutamente bene. Solo che è sempre complicato. Io provo a farlo e penso che, una volta trovati il modo e il mezzo, valga davvero la pena".


Che cosa consiglia per avvicinare i giovani al vino?
"Ripeto che è complicato. Quando si hanno duemila altri problemi non è così semplice occuparsi del proprio piacere. Penso che sia giusto aspettare, parlare a quei giovani che ormai hanno la sensazione che esiste anche uno spazio per i piaceri".


E lei, dove preferisce bere?
"Le situazioni migliori, per quanto mi riguarda, sono i ristoranti e le cantine. Senza dimenticarmi di casa, dove conservo qualche bottiglia".


La colleziona o la beve al momento giusto?
"La bevo, per carità. Anzi, visto che non tollero l'infanticidio, bevo soprattutto le bottiglie invecchiate".

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