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GLI SPAGHETTI ALL'AMATRICIANA CHIEDONO LA TUTELA ALL’UNIONE EUROPEA

L'associazione "Amatrice" ha presentato in questi giorni alla cittadinanza dell’omonima cittadina in provincia di Rieti la proposta avanzata all'Unione Europea di tutelare gli spaghetti all'amatriciana come "Specificità territoriale tradizionale", per evitare che il piatto subisca alterazioni come accade nella pubblicizzazione di sughi e condimenti. Alla richiesta è stata allegata la documentazione che certifica l'origine del piatto dei pastori, oltre allo statuto dell'associazione proponente costituita, da produttori, trasformatori, Pro-Loco e Comune. Inoltre per guanciale e pecorino (due dei componenti
principali del piatto insieme agli spaghetti) è stata avanzata la richiesta del marchio di Indicazione geografica protetta in modo che in ogni parte del mondo i veri spaghetti all'amatriciana saranno quelli preparati con gli ingredienti prodotti tra i monti del Parco Nazionale del Gran Sasso d'Italia
e dei Monti della Laga. Le origini dell'amatriciana risalgono al Seicento e in origine il piatto era in bianco. Solo con l'avvento degli spagnoli, un secolo dopo, fra gli ingredienti si aggiunse il pomodoro. Rispetto ad oggi, inoltre, la base era rappresentata dai maccheroni, bucatini di 10/12 centimetri arrotolati intorno ad un ferro per dar loro la caratteristica forma. Le prime notizie certe dell'amatriciana sono contenute in un libro sulla storia del paese in provincia di Rieti pubblicato
negli anni Trenta, che narra un gustoso episodio: la visita, nel 1840, di Ferdinando II di Borbone ad Amatrice, nel corso della quale vennero offerti al sovrano maccheroni all'amatriciana. Al sovrano piacquero tanto che, rivolto al cameriere, esclamò: "Uagliò, ancora!". "La nostra proposta - ha detto il sindaco di Amatrice Antonio Fontanella - mira a proteggere un prodotto tipico dagli
usi impropri e dalle manipolazioni". Secondo il sindaco la "Specificità territoriale tradizionale richiesta all'Unione Europea è una forma di tutela minore rispetto a quelle classiche come, ad esempio, il Doc, "ma è quella che meglio calza ad un prodotto che nasce dall'uso di una serie di ingredienti tipici e naturali come pecorino e guanciale, per i quali chiederemo la tutela Igp,
l'Indicazione geografica protetta".

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