“Crediamo ancora che tutto ciò che dovresti cercare in un vino o in un liquore si riduca a una semplice domanda: è buono da bere?”. Passano gli anni, scorre la storia, in questo caso veramente gloriosa, ma gli ideali della Berry Bros. & Rudd (Bbr), fondata nel lontanissimo 1698 a Londra da una donna, di cui si conosce solo il cognome, Bourne, per poi essere riconosciuta come il più antico commerciante di vino e liquori della Gran Bretagna, restano invariati. E se l’epicentro del commercio è localizzato nel famoso indirizzo di St. James’s Street n. 3, gli uffici, negli anni, sono stati aperti in tutto il mondo, da Hong Kong a Singapore fino a Tokyo. Un’espansione che ora continua con il primo negozio in arrivo negli Stati Uniti e precisamente nella capitale, Washington. Un passo importante per una realtà che ancora oggi è gestita da membri delle famiglie Berry e Rudd e che continua a rifornire la Famiglia Reale britannica, come avviene dai tempi di Re Giorgio III. E che conferma anche come la domanda di marchi di lusso della tradizione britannica sia in aumento anche negli Usa, che si confermano sensibili al fascino dell’aristocrazia inglese e dalla Famiglia Reale.
Una decisione che, come riporta il sito BusinessMatters, per un portavoce di Berry Bros. & Rudd, “segna una pietra miliare fondamentale nella nostra crescita internazionale e non vediamo l’ora di servire una comunità più ampia di clienti negli Stati Uniti”. D’altronde nomi importanti come Fortnum & Mason e Holland & Holland hanno registrato un forte successo negli Stati Uniti. La tempistica dell’espansione coincide anche con un rafforzamento dei rapporti politici tra la Casa Bianca di Trump e il governo laburista di Sir Keir Starmer. A febbraio, infatti, ricorda ancora BusinessMatters, il Primo Ministro inglese ha esteso un invito formale per una visita di Stato a Donald Trump a nome di Re Carlo, in un incontro alla Casa Bianca salutato come un “love-in” diplomatico. E il recente accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti è stato successivamente descritto da Starmer come una “giornata fantastica e storica”.
Eppure, molte aziende del Regno Unito continuano ad affrontare difficoltà nelle esportazioni, con dazi del 10% ancora in vigore su numerosi beni venduti sul mercato statunitense. A livello nazionale, Berry Bros. & Rudd, spiega il sito londinese, “ha dovuto fare i conti con una riduzione dei margini conseguenze all’aumento dei contributi previdenziali nazionali a carico dei datori di lavoro e ad una serie di nuovi obblighi fiscali, tra cui l’imposta sulla responsabilità estesa del produttore sugli imballaggi e la riforma governativa delle accise sugli alcolici. A gennaio, l’azienda ha annunciato l’intenzione di tagliare circa 30 posizioni dai suoi 400 dipendenti”.
Ma se le aziende vinicole britanniche di fascia alta guardano sempre di più all’estero per continuare la propria crescita, ora l’arrivo negli Usa di Berry Bros. & Rudd, uno dei nomi più prestigiosi nel mondo del vino di lusso, può essere letto come un ulteriore segnale che va in questa direzione.
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