- Accolade Wines taglia i costi e si accorda con Treasury
Potrebbe sembrare una botte di vino gonfiata con gli steroidi - scrive Simon Evans - ma le sacche di plastica da 24.000 litri di vino che arrivano nel gigantesco impianto di imbottigliamento di Bristol, in Gran Bretagna, sono diventate una parte fondamentale del modello di business per Accolade Wines, la seconda più grande azienda vinicola australiana. Accolade è per l’80% di proprietà di Champ Private Equity, un fondo di investimento internazionale, che sta valutando la possibilità di vendere la sua partecipazione dopo cinque anni dall’ingresso.
L’azienda è un pioniere nell’approccio al risparmio dei costi con le sacche di plastica che sostanzialmente taglia i costi del trasporto e riduce l’impatto ambientale, a causa del minor peso delle vesciche giganti, rispetto al trasporto delle bottiglie di vino confezionate e accatastate su pallet, da paesi come l’Australia, il Cile e la Nuova Zelanda. Accolade ha appena ampliato l’impianto di Bristol e ha ufficialmente aperto una sesta linea d’imbottigliamento la settimana scorsa, con in investimento di $16 milioni, alla presenza di George Eustice, Minister for the Environment and Food, che ha tagliato il nastro. Le enormi sacche di plastica contengono l’equivalente di 32.000 bottiglie di vino e sono protetti da un involucro di acciaio. L’impianto di imbottigliamento di Bristol, appena ampliato, conosciuto come Accolade Park, può riempire 1200 bottiglie al minuto.
L’idea di imbottigliare nel Regno Unito è stato condiviso sulla base della reciprocità, anche dal rivale Treasury Wine Estates, proprietario dei marchi Penfolds, Wolf Blass e Rosemount, che nel 2012 ha raggiunto un accordo per cui nel sito di Bristol si imbottiglia gran parte del vino Treasury venduto in Gran Bretagna e in Europa.
L’accordo per l’imbottigliamento del luglio 2012 ha previsto che Accolade, da parte sua, chiudesse tutti i suoi impianti di confezionamento e il deposito presso la sede Reynella, a sud di Adelaide, spostando la maggior parte del imbottigliamento e il confezionamento del suo vino nel grande impianto di imbottigliamento di Wolf Blass, di proprietà Treasury, nella Barossa Valley, a nord di Adelaide. Accolade è leader nel mercato del vino britannico con una quota del 13 % e vende 35 milioni di casse di vino all’anno provenienti dai suoi marchi in Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa e Cile.
Fonte: www.smh.com.au
- Mundus Vini, con 500 medaglie, l’Italia al primo posto
Continua il trend positivo dell’Italia al gran premio internazionale Mundus Vini (n. 18) spring edition: nei 4 giorni di degustazione, i 160 giurati hanno complessivamente assegnato 39 Gran medaglie d’oro, 960 d’Oro e 1064 d’Argento e l’Italia, con 500 medaglie (6 Gran medaglie d’oro, 232 d’Oro e 258 d’Argento) si è classificata al primo posto nella classifica dei paesi partecipanti alla competizione. Al secondo posto la Spagna con 470 e poi a seguire Portogallo (265), Germania (226) e Francia (191). Buona la performance del Nuovo Mondo con in testa il Cile (56 medaglie), Australia (52), Sud Africa (29) e Nuova Zelanda (20). Tra i paesi dell’Europa dell’Est, prima la Bulgaria (29), poi l’Ungheria (12), la Georgia (11) e Romania (10). La maggior parte delle Gran medaglie d’oro sono andate alla Spagna (12), seguita dal Portogallo (9) e Italia (6); Germania, Francia, Australia, Stati Uniti e Ungheria ne hanno conquistate 2 ciascuno mentre ad Austria e Israele, una ciascuno.
Da segnalare come Best of Show, il Brunello di Montalcino Riserva 2010 Biondi Santi. Tra gli altri premiati italiani con la Gran medaglia d’oro il Barolo Sarmassa 2011 delle Cantine Marchesi di Barolo; il Negroamaro Palmenti 2012 Salento Igp delle Cantine San Marzano; il Barolo Vigna La Rosa 2011 di Fontanafredda; il 1044 Passito della Toscana 2013 dell’azienda Poggio Rozzi di Eberhard Toggenburg; Amarone della Valpolicella Mater Domini Classico Riserva 2010 Cantina di Negrar. Hanno partecipato vini di 19 regioni italiane, con vini dalla vendemmia 2015 al 2005.
Fonte: www.meininger.de
- Uk, obiettivo aumentare l’export di vino a 2,5 milioni di bottiglie
I produttori vinicoli inglesi avranno il sostegno del governo nel tentativo di aumentare le esportazioni di 10 volte, entro il 2020. L’annuncio è stato fatto da Elizabeth Truss, Secretary of State for Environment, Food & Rural Affairs (Defra), a seguito di una tavola rotonda con i rappresentanti del settore. L’obiettivo comporterà un aumento da 250.000 a 2,5 milioni di bottiglie esportate e un aumento del valore di £ 3,2 milioni, a più di £ 30 milioni. Inoltre, la superficie vitata dovrebbe aumentare del 50%, dagli attuali 2.000 a 3.000 ettari, mentre la produzione dovrebbe salire da 5 milioni di bottiglie all’anno “a più di 10 milioni”.
I nuovi obiettivi saranno sostenuti dalla Great British Food Unit un organismo che il governo ha lanciato quest’anno, per aumentare le esportazioni e gli investimenti interni. Il Governo, inoltre, si è impegnato ad aiutare i produttori ad identificare 30.000 ettari aggiuntivi, adatti alla produzione di spumante, rendendo disponibili nuovi dati sulle caratteristiche dei suoli, sulle risorse idriche e le reti infrastrutturali. L’area della superficie vitata in Inghilterra e Galles è già raddoppiata negli ultimi 10 anni, mentre la produzione è raddoppiata in 5 anni, raggiungendo £ 100 milioni nel 2015. Il presidente della UK Vineyard Association, Sam Lindo, ha dichiarato che: “Da tempo si stanno aprendo nuovi mercati e nuove opportunità. Vogliamo aumentare quello che rappresenta attualmente il 5% della produzione sino al 25%”.
L’amministratore delegato Wine & Spirit Trade Association, Miles Beale ha aggiunto che “la prima tavola rotonda del vino inglese è stata una fantastica opportunità di confronto a tutto campo su come governo sarà in grado di supportare il settore per raggiungere i suoi obiettivi entro il 2020”.
Fonte: www.hortweek.com
- Nz, più vicina la legge sulle Indicazioni Geografiche
Il Ministro del Commercio e degli Affari dei Consumatori della Nuova Zelanda, Paul Goldsmith ha annunciato una nuova proposta di legge che consentirà ai vini e ai liquori del paese di rivendicare le Indicazione Geografiche (Geographical Indications). La Geographical Indications (Wines & Spirits) Amendment Bill è stata discussa per la prima volta e ora dovrà passare l’iter nella commissione, inclusa la possibilità di accedere ai contributi pubblici. L’attuale disegno di legge modifica il Geographical Indications (Wines and Spirits) Registration Act approvato nel 2006, ma mai entrato in vigore.
“Dare ai vini e ai liquori della Nuova Zelanda la possibilità di registrare nomi regionali o Indicazioni Geografiche contribuirà a proteggere la loro reputazione e a creare valore. Le Indicazioni Geografiche daranno ai consumatori la fiducia nella genuinità di un prodotto, assicurando anche il rapporto qualità-prezzo”, ha affermato Goldsmith.
“Il disegno di legge inoltre rende più facile ai produttori di vini e liquori, agire contro chi afferma in modo truffaldino che un prodotto provenga da una determinata regione. È importante per salvaguardare la reputazione dei vini della Nuova Zelanda e rende più facile per gli esportatori neozelandesi, promuovere e proteggere i loro prodotti nei mercati competitivi all’estero”, ha concluso Goldsmith.
Fonte: www.voxy.co.nz
- Australia, il settore vinicolo vale 40,2 miliardi di dollari
Una ricerca economica indipendente, commissionata da Wine Australia, ha quantificato il contributo diretto e indiretto, del settore vinicolo australiano all’economia nazionale. Secondo l’indagine, il settore - comprensivo della coltivazione dell’uva da vino, la vinificazione e il turismo del vino - impiega complessivamente 172.736 addetti a tempo pieno e a part-time e contribuisce con 40,2 miliardi di dollari di valore della produzione lorda all’economia australiana. La produzione lorda include $ 19,7 miliardi di valore (di valore aggiunto o la differenza tra il costo delle merci e il loro prezzo di vendita) e 10.4 miliardi di dollari in salari e stipendi. Queste cifre non tengono conto dei margini sulle vendite di vino attraverso la vendita all’ingrosso, al dettaglio e della ristorazione. Andreas Clark, Ceo di Wine Australia, ha commentato i dati sostenendo che “il vino è un prodotto unico, di alta qualità, creato in 65 regioni vinicole dell’Australia da coltivatori di uva e produttori di uva da vino, altamente qualificati. Fa piacere - ha proseguito Clark - che al turismo del vino sono legati 15,8 milioni di pernottamenti domestici e 44,2 milioni di pernottamenti internazionali contribuendo con 9,2 miliardi di dollari all’economia”.
Il rapporto “Contributo economico del settore del vino australiano” di AgEconPlus e Gillespie Economics mostra anche gli effetti medi di una contrazione o dell’espansione del settore del vino: l’economia in generale guadagnerebbe un extra di 1,53 posti di lavoro per ogni posto di lavoro maturata nel settore del vino; l’economia guadagnerebbe un extra di $ 2.01 milioni di dollari per ogni ulteriore $ 1 milione di dollari generato dal settore del vino; l’economia guadagnerebbe un extra di $ 2.17 milioni come contributo al valore aggiunto per ogni ulteriore 1 milione di dollari di valore aggiunto, generato dal settore del vino.
Fonte: www.wineaustralia.com
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