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COMMERCIO MONDIALE

Guerra dei dazi: oggi al via la procedura Usa che potrebbe colpire il wine & food Ue e italiano

L’ultima parola spetterà al Wto a fine maggio, ma intanto Trump inasprisce i dazi per le merci dalla Cina al 25%, e le borse crollano
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Con la Brexit, pericoli per l’export agroalimentare italiano

La guerra dei dazi tra Usa, Cina e Ue si inasprisce e, salvo auspicabili retromarcia da parte del presidente americano Donald Trump, anche il wine & food made in Italy ne farà le spese.

Se ieri, lo stesso Trump, via Twitter, ha annunciato che da venerdì prossimo i dazi su diverse merci in arrivo dalla Cina saliranno dal 10% al 25%, e che altre non tassate affatto subiranno la stessa sorte (annunci che hanno mandato immediatamente in “profondo rosso” le borse del mondo), è partita oggi la procedura ufficiale (che si concluderà il 28 maggio, poi la parola spetterà al Wto, ndr) che potrebbe introdurre dazi su beni in arrivo dall’Europa per 11 miliardi di dollari, compresi tanti prodotti del wine & food, nelle querelle tra Usa e Ue legata agli aiuti europei ad Airbus, la rivale della americana Boeing.

“La black list dei prodotti europei da colpire con dazi - sottolinea Coldiretti - comprende anche importanti prodotti agricoli e alimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite. Una scure che, secondo l’analisi di Coldiretti, si abbatte sul principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari dove nel 2018 si è registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%). Se con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 il vino è il prodotto made in Italy più colpito, in pericolo ci sono anche altri prodotti simbolo dell’agroalimentare nazionale a partire dall’olio di oliva con le esportazioni che nel 2018 sono state pari a 436 milioni ma ad essere minacciati sono anche i formaggi italiani che valgono 273 milioni. È il caso del Pecorino Romano con gli Usa che rappresentano circa i 2/3 del totale export mentre per Grana Padano e Parmigiano Reggiano gli Usa sono il secondo paese per importanza, dopo la Germania. Nel mirino del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in particolare è finito secondo Coldiretti circa la metà (50%) degli alimentari e delle bevande made in Italy dirette in Usa”.

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