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IL 21 NOVEMBRE, ONLINE

Henri Jayer e Romanée-Conti, grandi Barolo, Sassicaia e Masseto, in asta con Bolaffi

In catalogo, 694 lotti delle più prestigiose etichette al mondo. Una curiosità? Il “No Barrique No Berlusconi” 1999 di Bartolo Mascarello a 3.000 euro

Per tre bottiglie di Vosne-Romanée Cros Parantoux Riserva 2001 di Henri Jayer la base d’asta è 15.000 euro, e si parte dalla medesima cifra anche per due magnum di Vosne-Romanée 1996 sempre della storica griffe francese, mentre la stima di partenza per una magnum di Richebourg Grand Cru 1986, ancora di Henri Jayer, è di 12.000 euro. Per tre bottiglie di Pomerol 2020 di Petrus si parte da 7.500 euro, e una bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru 2003 di Domaine de la Romanée-Conti ha, invece, una base d’asta di 6.000 euro. Ma, come sempre, accanto alle icone di Francia, ci sono anche i grandi nomi del vino italiano: una magnum di Barolo 1999 di Bartolo Mascarello (con una particolare etichetta con su scritto “No Barrique No Berlusconi”) ha una base d’asta di 3.000 euro, mentre per una cassa di 12 bottiglie di Sassicaia 2021 della Tenuta San Guido si parte da 2.400 euro. E ancora, 12 bottiglie di Barolo Tre Tine 2019 di Giuseppe Rinaldi hanno una base d’asta di 2.100 euro, e tre bottiglie di Masseto 2017 (Gruppo Frescobaldi) hanno una quotazione di partenza di 1.800 euro. Sono solo alcuni dei lotti più prestigiosi, sui 694 in totale di cui 496 italiani, 196 francesi e 2 spagnoli, inseriti nel catalogo di Aste Bolaffi per l’incanto dedicato ai “Vini pregiati” che si terrà online il 21 novembre.
Le prime chiamate riguarderanno i vini toscani e delle altre regioni d’Italia, fatta eccezione per il Piemonte che avrà il suo spazio dedicato insieme a Francia e Spagna. Oltre al Sassicaia ed al Masseto, tra i primi lotti ad essere battuti ci saranno altre tre magnum di Sassicaia 2017 a 1.500 euro, e alla stessa cifra in altri rispettivi lotti separati anche tre magnum del vino-mito di Bolgheri nelle annate 2013, 2014, 2015 e 2018, oltre a una verticale di Sassicaia (2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012) sempre con base d’asta di 1.500 euro. Ma si va da tre bottiglie di Masseto 2020 (1.500 euro), a sei bottiglie di Solaia 2016 di Antinori (1.500 euro), da tre bottiglie di 100% Sangiovese 2019 di Case Basse Gianfranco Soldera (1.400 euro), a sei bottiglie di Le Pergole Torte 2006 di Montevertine (1.200 euro), ad una magnum di Masseto 1996 (1.200 euro).
Spiccano anche una verticale di Trebbiano d’Abruzzo di Valentini (annate 1993, 1997, 2000, 2001, 2002, 2003, 2007, 2010, 2012, 2013, 2014) con base d’asta di 1.200 euro, nove bottiglie di Taurasi Venerabile Confraternita della B.M. Riserva Docg 2015 di Joaquin Sarl a 1.600 euro, e tre bottiglie di Trento Doc Bruno Lunelli Ferrari Riserva 1995 di Ferrari a 1.200 euro.
Terminata questa prima fase d’asta, sarà la volta dei vini piemontesi e francesi (oltre agli spagnoli). Tra i primi figurano, anche sei bottiglie di Barolo Monvigliero 2016 di Comm. G.B. Burlotto (1.500 euro), una collezione Gaja da 12 bottiglie (tre per annata) di Barolo Conteisa 2015, Barbaresco 2016, Darmagi 2016 e Barolo Sperss 2016 (1.300 euro), cinque bottiglie di Barolo Cannubi 2016 di Comm. G.B. Burlotto (1.300 euro), due bottiglie di Barolo Monfortino Riserva 1997 di Giacomo Conterno (1.300 euro), una verticale di Barolo Paiagallo di Giovanni Canonica (annate 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015; 1.200 euro), e tre bottiglie di Barolo Falletto Riserva Etichetta Rossa 1990 di Bruno Giacosa (base d’asta 1.200 euro).
Quindi, grande spazio ai vini francesi, i lotti con le stime di aggiudicazione più alte in assoluto, tra cui sei bottiglie di Champagne Jacques Selosse Millesime 2008 hanno una base d’asta di 9.000 euro, così come il lotto contenente nove bottiglie della Cuvée S Le Mesnil Blanc de Blancs Brut 1971 di Salon.

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