Della passione dei giocatori dell’Nba per il vino abbiamo scritto spesso, tra degustazioni on line, collezioni e cestisti-produttori. Ma ora il n. 1 della nostra epoca, “The King” Lebron James, ha scelto di attraversare l’Oceano per venire a toccare con mano l’Italia del vino e non solo, viaggiando via mare con lo yacht dell’amico Bono Vox, cantante degli U2. E come raccontano le sue storie sui suoi profili social, seguiti da milioni di fans in tutto il mondo ha fatto tappa a Monteverro, cantina che trova dimora a Capalbio, nella Maremma Toscana.
Ennesimo post legato al vino italiano, per Lebron, come abbiamo raccontato qui, e che, nel tempo, ha visti protagonisti il Sassicaia 1997, e ancora l’Amarone della Valpolicella 2013 di Speri, ma anche il Brunello di Montalcino di Uccelliera, l’Amarone della Valpolicella di Quintarelli ed il Montepulciano d’Abruzzo di Emidio Pepe. Ed ora “l’onore” è toccato alla cantina di Capalbio, che Lebron ha visitato accompagnato dall’enologo Matthieu Taunay, in piena vendemmia
“Il campione non si è tirato indietro - spiega una nota - neanche quando l’enologo l’ha invitato a fare un rimontaggio per gravità (per i profani con i rimontaggi si estrae il mosto in fermentazione dal tino, lo si fa scorrere in un recipiente inox e lo si rimanda nella parte superiore della vasca, in modo da tenere vinacce e vinaccioli sempre umidi, operazione che, a Monteverro, avviene senza uso di pompe) ed a provare una follatura manuale (ovvero reimmergere le vinacce nel mosto in fermentazione)”. Immancabile la foto di rito davanti alla scultura del Verro, un cinghiale, che dà il nome alla tenuta. Con Lebron che ha ringraziato per l’ospitalità, prima di salpare ancora facendo rotta, magari, su qualche altro territorio del vino italiano ...
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