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LO SCENARIO

I dazi Usa restano in vigore, almeno per ora: così la Corte d’Appello degli Stati Uniti

La decisione definitiva dopo i ricorsi della Casa Bianca dovrebbe arrivare dopo il 9 giugno, spiega la Us Wine Trade Alliance
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I dazi Usa restano in vigore, almeno per ora: così la Corte d’Appello degli Stati Uniti

I dazi Usa restano in vigore, almeno per ora: la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha sospeso dopo poche ore la sentenza della Corte del Commercio Internazionale che aveva dichiarato illegittime le tariffe imposte dal Presidente Usa, Donald Trump, sostenendo che abbia agito andando oltre i poteri previsti dall’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa), senza passare per l’approvazione del Congresso. Una sentenza che lo stesso Trump ha definito “orribile”, sul suo social “Truth”, scrivendo, tra le altre cose, che “se questa sentenza fosse stata mantenuta - ha scritto il tycoon - avrebbe distrutto completamente il potere presidenziale: la presidenza non sarebbe mai più stata la stessa! Con questa decisione, il nostro Paese avrebbe perso migliaia di miliardi di dollari, denaro che renderebbe l’America di nuovo grande. Il Presidente degli Stati Uniti deve avere il diritto di proteggere l’America da coloro che le stanno arrecando danni economici e finanziari”, ha detto ancora Trump.
La vicenda, in ogni caso, non né chiusa, perché, come spiega la Us Wine Trade Alliance (Uswta), che guarda con particolare attenzione alle importazioni di vino Ue in Usa, Italia e Francia in testa (la stima è che ogni giorno gli States importino vino europeo per 15 milioni di dollari, che muovono un business in terra americana di 67 milioni di dollari, ndr), “le tariffe rimangono in vigore almeno fino al 9 giugno, in attesa di ulteriori revisioni”. E in attesa delle decisioni definitive della giustizia americana in materia, per gli importatori (e di riflesso per le cantine che esportano in Usa, ndr), questo, spiega l’Uswta, significa che “Le tariffe devono essere pagate ancora oggi. La United States Court of International Trade ha dato al Governo 10 giorni per chiudere le riscossioni e, con la sospensione del Circuito Federale ora in vigore, gli importatori sono ancora in difficoltà. I rimborsi sono possibili, ma incerti. Il processo legale deve svolgersi ulteriormente prima che qualsiasi meccanismo di rimborso possa essere implementato, e solo se il Governo alla fine perde in appello. Il Circuito Federale ha fissato il 5 giugno per le memorie dei querelanti e il 9 giugno per la replica del Governo. Una decisione sulla richiesta di sospensione completa potrebbe arrivare poco dopo”.
In questo quadro, ora, secondo l’Ustwa, “l’amministrazione continuerà i colloqui con i partner commerciali, ma la pressione creata dalla scadenza del 9 luglio per l’introduzione delle “tariffe reciproche” (in particolare con l’Ue, ndr) potrebbe allentarsi”. E inoltre, spiega ancora l’associazione del trade enoico americano, anche se il Governo Trump perdesse in appello, potrebbe comunque trovare altre vie per introdurre dazi, con altre formule e intensità. In una vicenda ancora tutta da seguire, e dove i colpi di scena sono all’ordine del giorno.

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