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I reality non sono morti, e la nuova frontiera, in Irlanda, è “Drunk Televsion”, il format, “scientifico”, che porta sul piccolo schermo gli effetti dell’alcol. Tra pedagogia ed eccesso, “Rté Two” mette a nudo i pericoli e i limiti dell’eccesso

I reality non sono morti, e la nuova frontiera, in Irlanda, si chiama “Drunk Televsion”, un format che gli autori definiscono “scientifico”, attualmente alla ricerca, in tutto il Paese, di partecipanti. L’obiettivo, come racconta l’emittente “Rté Two” al portale SundayWorld (www.sundayworld.com), è quello di “mettere sotto il microscopio le percezioni e le credenze che abbiamo sull’alcol, in un Paese dove ubriacarsi è considerato praticamente un passatempo nazionale. In un ambiente controllato, i volontari saranno invitati a bere, e persino ad ubriacarsi, di fronte alle telecamere. Quindi, sotto l’influenza dell’alcool, questi volontari dovranno affrontare una serie di compiti e sfide, che permetteranno al programma di esplorare, spiegare e illustrare gli effetti del bere sul corpo e la mente. L’ubriaco si concentrerà su fatti e prove, fornendo risposte a una vasta gamma di questioni, alcune apparentemente sciocche, altre decisamente serie, per scoprire come fa l’alcol ad influire sulle nostre percezioni, nel breve e lungo termine. Cosa succede, ad esempio alle nostre capacità motorie? Perché - si chiedono ancora gli autori - una sbornia ha sempre dei postumi? È davvero una cattiva idea mescolare bevande diverse? In che modo l’alcol influisce sulle nostre emozioni, la nostra capacità di dare giudizi o la nostra vita sessuale? Questa serie non può certo mettere fine alle situazioni imbarazzanti che nascono da una sbornia, ma perlomeno vi aiuterà a capire perché lo avete fatto”. Certo, non tutti, in Irlanda, hanno accolto con entusiasmo un’idea del genere, e c’è chi sui social network ha attaccato l’emittente, sostenendo che uno show così è un assist d’oro a chi vuole deregolamentare il consumo di alcol nel Paese, ed un disservizio per la popolazione irlandese. Adesso, non c’è che da aspettare la messa in onda, a fine 2014, per capire chi aveva ragione.

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