In questo particolare momento storico il concetto di viticoltura eroica assume un doppio significato per l’Ucraina: proprio i vini del Paese che ormai da sette mesi è stato invaso militarmente e trascinato in guerra sono stati al centro di una degustazione, dall’alto valore simbolico, tenuta al Mondial des Vins Extrêmes http://www.mondialvinsextremes.com, concorso enologico organizzato da Cervim in Valle d’Aosta. La protagonista della degustazione è stata Victoria Agromakova, sommelier ucraina e ceo di Wine & Spirits Ukraine.
Nonostante la guerra, anche quest’anno la vendemmia in Ucraina è stata fatta, per quello che è stato possibile, e i viticoltori stanno portando avanti il loro lavoro: questa la testimonianza della Agromakova, che ha spiegato il momento che sta attraversando la viticoltura nel suo Paese e come cambierà in futuro dopo l’invasione armata della Russia.
La sommelier, arrivata direttamente da Kyiv, ha poi illustrato le principali caratteristiche del vigneto ucraino e dei vini in degustazione. Cinque le etichette degustate: il Brut Nature Rosé 2019 dell’azienda 46 Parallel Wine; il Telti Kuruk 2021 e l’Artania Reserve 2018 della Beykush Winery; il Cabernet Sauvignon 2017 della Shabo; il Troyanda Karpat 2017 di Chateau Chizay.
“Un momento - sottolinea il presidente Cervim Stefano Celi - che ha impreziosito il Mondial des Vins Extrêmes in Valle d’Aosta n. 30 dell’unico Concorso internazionale dedicato ai vini eroici. E tra i nuovi Paesi al Mondial abbiamo avuto la partecipazione di vini ucraini”. “Si è trattato di una degustazione particolare - aggiunge Roberto Gaudio, cda Cervim - sia per il significato in questo momento storico, sia perché i giurati del Mondial hanno potuto conoscere la viticoltura dell’Ucraina, che prima del conflitto iniziato nel febbraio 2022 era senza dubbio in crescita sia dal punto di vista di produzione che di qualità”. Ma questa, come raramente accade, è una degustazione il cui senso è andato ben oltre il “semplice” vino.
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