Si sta avvicinando il momento della partenza per le vacanze: avete preso tutto ? Forse avete dimenticato, nella lista dei piaceri, le bottiglie da gustare in compagnia degli amici durante le lunghe cene all’aperto, le etichette emergenti per un tasting in tutta pace sotto le stelle d’agosto, i vini per le serate romantiche e per stupire le vostre conquiste. Complice il clima vacanziero, l’estate è il momento giusto per concedersi ai ritmi della lentezza e ai riti del gusto, per conciliarsi con la bellezza e l’armonia dell’ambiente magari con un buon bicchiere di vino. Abbiamo scelto per questo viaggio “enoico”, che assicura percorsi estremi solo nel grado di relax e appagamento, una guida speciale: Piero Tantini del “Godot Wine Bar” di Bologna.
A lui abbiamo chiesto di stilare la classifica dei vini preferiti, di segnalare le proposte emergenti e più interessanti del panorama enologico d’Italia e d’oltreconfine, di rivelare le bottiglie di moda e quelle che hanno perso il loro appeal. Da quest’interessante chiacchierata ne è nato un lungo racconto, che riserva alcune sorprese e che ci fa conoscere un altro personaggio del mondo dell’enologia con una storia originale attraversata dal fil rouge di una passione. Una progressione che comincia in famiglia dove si respira l’interesse per l’enogastronomia, diventa lavoro in gioventù (agente di commercio del “food and beverage” assieme al futuro cognato e socio), poi l’amore per il vino si trasferisce nello studio fino a diventare addirittura argomento della tesi di laurea: l’apertura di un wine bar. Il frutto del progetto, costruito in due anni, è il Godot Wine Bar (via Cartoleria 12 - 40124 Bologna, telefono 051/226315, dalle 8 alle 02, chiuso la domenica), il primo wine bar di Bologna che apre nel 1996 e diventa in poco tempo un vero punto di riferimento per la città, e non solo. Il “posto del vino” cresce e, a fine ’99, nasce nel cuore del centro storico di Bologna e poco distante dal primo locale il “Wine Godot Store” (via S.Stefano 12/b - 40124 Bologna, telefono 051/261877, alle 9 alle 21, chiuso la domenica), il negozio dove assaggiare e acquistare le oltre mille bottiglie in degustazione e prodotti tipici della gastronomia (salumi, formaggi, miele, confetture, cioccolata ecc.).
Oggi gli occhi del giovane bolognese s’illuminano per l’ultima creatura nata solo un mese fa, il “Godot Wine Trade”, la società d’import e distribuzione dei vini che provengono dal Nuovo Mondo dell’enologia: Australia, Nuova Zelanda, Cile, Argentina, California e Sudafrica. Dalle 400 etichette della prima carta dei vini, oggi al Godot Wine Bar si è arrivati ad oltre mille vini in degustazione prodotti da tutte le regioni d’Italia, dall’Europa e dal Nuovo Mondo. Trenta le proposte “al bicchiere” di spumanti, bianchi, rossi e da dessert che compaiono ogni settimana sulla lavagna del locale che non vuole essere un tempio sacro del vino, ma un punto d’incontro per fare cultura enologica, sia parlando tra i tavoli sia attraverso corsi e seminari di degustazione (ogni lunedì) e una newsletter per i soci. Da questo osservatorio privilegiato partono la classifica del gusto e le nuove tendenze: “siamo cascati dallo strapotere del rosso - rivela Piero Tantini (che, nelle attività, è coadiuvato dalla sorella Paola, il cognato Marco Panichi ed Emanuela Zanarini) - di qualche anno fa, circa l’80%, ad un incremento della richiesta del bianco, dovuto a vini più interessanti. Una buona fetta del mercato è riservata anche alle bottiglie straniere: grande successo di pubblico per lo Shiraz australiano e cifre da record per il Pinotage sudafricano (35 bottiglie in due giorni)”. Quest’ultimo è il tipico vitigno del Sudafrica; nato da un incrocio tra il Pinot Nero e il Cinsault negli anni ’20 si è affermato intorno al 1960 e il recente successo di gusto investe soprattutto il Pinotage nella versione inox, non troppo affinata, dove prevale una piccola nota animale e si esalta la bacca rossa non troppo matura. “Tra i rossi - prosegue l'esperto - è il sud a fare la parte da leone, anche se c’è stato una diminuzione qualitativa, e il Trentino Alto Adige che sta vivendo un grande momento. Vanno forte i vitigni del sud delle isole come il Nero d’Avola, il Carignano; i vini piemontesi sono in forte ribasso ed anche la Toscana è in calo. Al Brunello di Montalcino si preferisce il Rosso; il Chianti Classico si è inchiodato, i prezzi troppo alti hanno fermato gli acquisti e sta accadendo quello che è successo al Collio qualche anno fa, mentre la nuova tendenza di gusto si orienta verso la produzione dei Colli Fiorentini e Senesi e della piccola denominazione del Rufina. Ormai il Morellino di Scansano è un vino più che affermato, buona la selezione dei Produttori della Cantina di Scansano. Si scelgono bianchi fruttati e aromatici, come il Traminer, per cui si segnalano ottime cantine emergenti come la Cantina Produttori di Termeno e Colterenzio. E’ un buon momento anche per il Soave (Veneto); le Marche sono in grande trend con il Verdicchio e i rossi. Quest’anno si sono imposti anche i vini della Liguria, in particolare il Pigato e il Vermentino, un vitigno di gran moda soprattutto quello sardo, il Vermentino di Gallura. Lazio e Puglia sono partite bene poi si sono sgonfiate. In particolare, per i rossi: il pugliese Primitivo di Manduria ha avuto una grande fiammata, poi è stato soppiantato dal Nero D’Avola”.
Ecco la lista delle bottiglie di Piero Tantini da portare con noi in vacanza quest’estate, costruita sull’esperienza di gusto del Godot Wine di Bologna ( www.godotwine.it - news@godotwine.it ), con il prezzo indicativo d’acquisto e alcune note di commento dell’esperto bolognese:
1 - Chardonnay Les Cretes (Valle d’Aosta) £. 20.000
2 - Moscato Clarté Perrone (Piemonte) £. 18.000 [più acerbo e fresco]
3 - Chardonnay Cornell Cantina Produttori Colterenzio (Alto Adige) £. 35.000
4 - Gewurztraminer Maratsch Cantina Produttori di Termeno (Alto Adige) £. 22.000
5 - Soave Classico Superiore Cà Visco Coffele (Veneto) £. 16.000
6 - Merlot Ronchi di Manzano (Friuli Venezia Giulia) £. 20.000
7 - Refosco Le Vigne di Zamò (Friuli Venezia Giulia) £. 25.000 [fitto, inox, è piaciuto molto]
8 - Malvasia Sorriso di Cielo La Tosa (Emilia Romagna) £. 25.000 [di grande personalità, molto studiata]
9 - Sauvignon Vie di Romans (Friuli Venezia Giulia) £. 30.000
10 - Cà di Berta La Berta (Emilia Romagna) £. 30.000 [Un ottimo sangiovese-cabernet che ha messo in fila i Supertuscan]
11 - Sangiovese Riserva Olmatello La Berta (Emilia Romagna) £. 20.000 [ottimo rapporto qualità-prezzo]
12 - Spumante Metodo Classico Balter (Trentino) £. 25.000
13 - Saten La Ferghettina (Franciacorta) £. 30.000 [è una novità]
14 - Lacrima di Morro Mancinelli (Marche) £. 15.000 [è una spremuta di frutta, tra i vini che dopo l’assaggio sono richiesti]
15 - Fobiano La Carraia (Umbria) £. 35.000 [formula bordolese molto buona, 3 bicchieri Gambero Rosso]
16 - Inferi Marramiero (Abruzzo) £. 30.000
17 - Vermentino di Gallura Tenute Capichera (Sardegna) £. 35.000
18 - Yrnm zibibbo secco Mid (Sicilia) £. 20.000
19 - Nero D’avola Racalmare - Morgante (Sicilia) £. 15.000
Tra i vini stranieri sono da segnalare:
1 - Redhill Pinotage Simonsig Estate (Sud Africa) £. 30.000
2 - Champagne Ruinart (Francia) £. 80.000
Silvia Airoldi
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