I grandi terroir francesi, per la Cina, ormai non hanno più segreti: i vini di Borgogna sbancano le aste di Hong Kong (quasi sempre appannaggio di investitori di Pechino), e i fondi di investimento hanno acquistato decine di Château di Bordeaux negli ultimi anni. Il prossimo passo, quindi, sarà verso nuove regioni, a cominciare dalla Valle del Rodano e dalla Languedoc, dove la scorsa settimana è stata ufficializzata la prima acquisizione cinese. La notizia è stata accolta con favore dai media d’Oltralpe, che vedono, nell’interesse cinese per una regione diversa da Bordeaux e Borgogna, il successo del lavoro di promozione portato avanti negli anni da organizzazioni come Sud de France, Civl e InterOc.
È, principalmente, la conferma che i wine lover cinesi sono alla ricerca di alternative e nuove scoperte, perché la Cina sta diventando sempre più curiosa di esplorare nuove terre, non solo francesi. Un ruolo importante, in quest’ottica, lo gioca il contesto economico, perché il mercato cinese oggi è alla ricerca di vini di qualità a prezzi non eccessivi, proprio come quelli della Languedoc, ma anche di tantissime regioni vinicole del Belpaese.
Il segnale che arriva, quindi, si può leggere da due diversi punti di vista: da una parte l’allarme per la possibile disaffezione del mercato cinese per i vini di Bordeaux e Borgogna, dall’altro la consapevolezza di avere tante frecce al proprio arco da giocare in Cina.
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