Il 2015 del mercato enoico non inizia nel migliore dei modi nelle due piazze più importanti del Vecchio Continente: Germania e Regno Unito, infatti, hanno archiviato con il segno meno il primo trimestre dell’anno dell’import enoico, almeno per quanto riguarda i valori, rispettivamente in calo dell’8,1% e del 4,5% sullo stesso periodo del 2014. Diverso il discorso se si sposta l’analisi sulle quantità, perché il mercato Uk regge, a quota 292 milioni di litri importati nel periodo, quello tedesco no, con un calo del 5,9%, come rivelano i dati dell’Observatorio Español del Mercado del Vino (www.oemv.es).
Nel Regno Unito a rallentare sono un po’ tutte le tipologie di vini imbottigliati, che perdono quota in termini di prezzo medio, e scendono al 55% dei volumi complessivi importati, ed al 68% in valore. Discorso a parte, come sempre, per il Prosecco, che ha messo a segno una crescita spettacolare in questo inizio anno: +90% di volumi importati, ma a prezzi leggermente più bassi, a scapito degli spumanti spagnoli e francesi. La Francia mantiene la leadership in termini valori spediti verso il mercato anglosassone, così come l’Italia in termini quantitativi, con la Spagna che deve accontentarsi di una quota del 7,2% in valore e dell’8,6% in volume.
La Germania, come detto, preoccupa un po’ di più, ma si parla sempre di grandi numeri: il primo trimestre si chiude a quota 366 milioni di litri di vino importati, pari a 545,7 milioni di euro, con un calo del prezzo medio del 2,3%, che ha riguardato tutte le tipologie, dall’imbottigliato allo sfuso. Anche il Belpaese lascia sul campo qualcosa, pur mantenendo la posizione di primo Paese esportatore verso la Germania senza alcun problema, mentre la Spagna paga soprattutto nella fascia degli spumanti e dell’imbottigliato, confermandosi, principalmente, esportatore “di quantità”.
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