Mille studenti in otto anni, quasi la metà dei quali stranieri (48%), provenienti da 60 nazioni, un’eccezione nel panorama universitario locale e nazionale, dove nel piccolo centro di Pollenzo nelle Langhe si giunge appositamente da India, Stati Uniti, Mauritania e Brasile. Sono i dati dell’Università di Scienze Gastronomiche presieduta dal fondatore di Slow Food Carlo Petrini, secondo i quali il 74% dei laureati di Pollenzo sono occupati, una media del 60% ha trovato lavoro a soli due mesi dalla laurea, mentre il 18% ha proseguito gli studi presso altri atenei e solo l’8% è ancora in cerca di occupazione o altra formazione. L’ateneo stanzia annualmente circa 600.000 euro per consentire a studenti motivati e meritevoli di frequentare i corsi, per un totale di quasi 5 milioni in 8 anni di attività accademica. Oltre 140 studenti, pari al 22% degli iscritti, hanno beneficiato degli esoneri.
All’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’attività in aula è completata da un’intensa serie di viaggi didattici in Italia e nel mondo: dal 2004 ad oggi, sono stati organizzati 585 viaggi, mentre nel solo anno accademico 2011-12 ne sono previsti 130. Durante i viaggi, gli studenti svolgono un lavoro di video documentazione contribuendo cosi ai “Granai della memoria”, un progetto di ricerca per la costituzione di una banca dati dei saperi contadini di tutto il mondo.
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